Per la prima volta dall’inizio del campionato, il Rimini è in zona retrocessione diretta. Perché se è vero che è in compagnia di altre cinque squadre a quota 35, è altrettanto vero che quel punto di penalizzazione subìto dalla Disciplinare avrebbe, in caso di arrivo a parimerito, un peso specifico determinante. Da Ferrara, purtroppo, non sono arrivate notizie positive, anzi, la sconfitta ha aperto anche una crepa tra i tifosi e la squadra. E i giocatori cosa fanno? Pensano bene di trincerarsi dietro un silenzio stampa immotivato, senza senso e irrispettoso verso chi, fino a questo momento, li ha sostenuti. Sempre e comunque. “Lo facciamo per ricompattarci” ha detto nella pancia del «Mazza» Marco Brighi. Ma la verità è una sola: la colpa è loro e di chi ha gestito fino adesso la campagna acquisti, quindi la loro decisione è l’ennesima figuraccia di una stagione partita alla grande, ma che sta terminando in modo amarissimo. Fortunatamente domenica arriverà la Vecomp Verona che è in caduta libera e quindi i tre punti sono serviti su un piatto d’argento. Certo, non dovessero arrivare, la retrocessione sarebbe quasi certa. Chi, invece, dopo domenica è sicuro al mille per mille di tornare in serie D è il Bellaria, che perdendo con la Torres ha ricevuto la matematica notizia. Adesso rimane da capire cosa vorrà fare la società, i rumors dicono che il patron Nicolini si sia stancato. Da chi è giù a chi rischia tantissimo dopo una prima parte di stagione stellare: il Santarcangelo. I clementini, a Crema, non sono andati oltre lo 0-0 e adesso vedono la zona play out a -5 e domenica arriverà un colosso come l’Alessandria. Gialloblù che domenica hanno preso un bello spavento con Ciccio Graziani che è stato rianimato in campo dopo una brutta botta alla testa, ma che alla sera era già a casa.
Francesco Barone