Home Attualita Divorzi raddoppiati in dieci anni

Divorzi raddoppiati in dieci anni

Come quei petali che appassiscono fino ad essere buttati, i fiori d’arancio sembrano reggere sempre meno al peso del tempo. È la metafora di un’unione sacra, come quella matrimoniale, eppure in forte crisi. I numeri diffusi dall’Istat a fine anno, relativi al 15° Censimento generale della popolazione, lasciano uno strascico scuro, anzi scurissimo. In dieci anni, in Italia, è raddoppiato il numero di persone separate legalmente e divorziate, passate da 1.530.543 a 2.658.943 e un separato/divorziato su due ha un’età compresa tra i 35 e i 54 anni. Nel Riminese il trend non si discosta di molto visto che dal 2000 al 2012 (sempre in base a dati Istat) il numero dei divorziati è salito da 3.621 a 8.548. In rapporto alla popolazione stiamo parlando di un salto dall’1,3 al 2,7 per cento. La mappa dell’incidenza dei divorziati nei comuni della provincia di Rimini, elaborata da Urbistat sugli stessi dati dell’Istituto Italiano di Statistica, offre qualche informazione in più: Casteldelci (che resta il comune più piccolo e meno popolato) è il “campanile” dove i divorziati sono la percentuale minore, 1,1%. Montegridolfo è subito dopo con l’1,4%. Sotto la soglia del 2% anche Verucchio, Pennabilli e Misano Adriatico, tutti all’1,8%. Sopra la media provinciale si piazzano Cattolica (2,8%), Rimini (2,9) e San Clemente (3,1). Riccione, con un’incidenza del 3,3%, è il comune dove si divorzia di più anche se gli ultimi dati dell’anagrafe relativi al 2012, parlano di un calo netto delle rotture: le separazioni sono scese da 52 a 33, i divorzi da 37 a 31.
Da notare, tra i comuni riminesi con più divorziati, anche borghi più piccoli come Torriana (2,9%), Montefiore Conca (3,1) e Gemmano al 3,2%.

Durata sempre più labile. Nel 2011 (ultimo dato disponibile diffuso dalla Provincia di Rimini) oltre 511 persone, tra i 30 e i 50 anni, hanno divorziato (lo 0,15% del totale degli abitanti dei 27 comuni). Nel 2009 erano state poco più di 600. Nel 2007 i divorzi furono 0,74 ogni 1000 abitanti (0,07%), dato comunque inferiore alla media regionale e nazionale.
Oggi si registrano 46,5 divorzi ogni 100 separazioni (va ricordato che il divorzio può essere chiesto dopo tre anni dalla separazione avvenuta in tribunale e che per ottenerlo – parola di avvocati matrimonialisti – solitamente occorre almeno un altro anno). Si divorzia a un’età media di 43,6 anni per gli uomini e di 40 per le donne.
Quanto alle separazioni legali, se ne contano – sempre in provincia – 24 ogni 100 matrimoni. L’età media è di 42,6 anni per lui e di 39,6 per lei. La durata media dei matrimoni conclusi è di 15 anni, dato stabile nell’ultimo decennio considerando che nel 2003 la separazione tra i riminesi avveniva in media 13 anni dopo il matrimonio, il divorzio dopo 17 anni.

Matrimoni “maturi” e misti. Non contribuisce ad un’unione più stabile il fatto di arrivare all’altare in età più matura. In provincia ci si sposa a un’età media di 37,6 anni per lui e di 34,2 per lei. In dieci anni, per entrambi i sessi, c’è stato un aumento medio di cinque anni. Crescono poi i matrimoni tra italiani e stranieri. Nel 2011 (ultimo dato disponibile dalla Provincia) sono stati il 17% delle unioni celebrate, contro l’appena 3% del 2007.

La famiglia cambia volto. L’aumento dell’instabilità coniugale è una costante delle fotografie dell’Osservatorio provinciale sulla famiglia, scattate dal 2004 (anno del 1° Rapporto) ad oggi. Così come l’associata diminuzione, anno dopo anno, delle coppie coniugate e il parallelo aumento di due tipi di famiglie: quella “unipersonale” (rappresentata quindi da una sola persona) e quella “monogenitoriale” con figli.
Nell’ultimo Rapporto elaborato dall’Ufficio Statistica della Provincia (relativo al 2011) questi aspetti appaiono molto chiaramente. A fronte di 141.284 famiglie, le coppie sposate sono il 46,3%. Pur continuando a rappresentare la maggioranza delle unioni sotto lo stesso tetto, in dieci anni hanno perso 15 punti percentuali.
I nuclei con un solo genitore sono il 14,3%. Nel 2007 erano il 12%, nel 2004 l’8,7%. Le famiglie formate da una sola persona secondo gli ultimi dati sono il 33,3% del totale, in provincia, il 90% dei quali italiani. Nel 2000 erano il 26%, nel 1981 erano ferme al 15.
In aumento anche le convivenze, salite al 6,5% delle unioni contro il 4,2% del 2007 e il 3% del 2003.
Dunque, se da un lato nella nostra provincia, il numero di famiglie continua a crescere (quadruplicate in sessant’anni, secondo l’Osservatorio provinciale, a fronte di un raddoppio dei residenti) dall’altra si assiste a nuclei sempre più piccoli se non solitari. Certo, incidono in questo trend divorzi e separazioni, ma non va dimenticato il numero dei vedovi passati dal 2000 al 2012 da 21.826 a 23.637.

Alessandra Leardini