Probabilmente non a tutti verrebbe in mente di andare a vivere su di un isolotto nella sperduta cittadina finlandese di Lappeenranta dopo aver fatto un Erasmus nell’ancor più impronunciabile Jyväskylä. Questo è, però, quanto è capitato a Marina Vallongo, riminese di 26 anni che ha fatto della Finlandia la sua seconda casa, attratta dall’estremo Nord come l’ago della bussola.
“È partito tutto con un Erasmus nel 2007 – racconta Marina – volevo andare nel posto culturalmente e geograficamente più lontano dall’Italia, tra le mete europee che avevo a disposizione”.
Lì ha conosciuto Petri, il suo attuale compagno, tipico finlandese capelli biondi e occhi chiari. Comunicano in una lingua tutta loro, un mix inglese-italiano-finlandese. I loro progetti sono diventati di quelli a lungo termine. Una volta tornata in Italia dopo gli studi è proseguita una relazione a distanza, possibile grazie a Skype e a Ryanair, ovvero le videochiamate gratuite e, di tanto in tanto, i voli low cost. Da qualche mese si è ristabilita nella terra di Babbo Natale con progetti lavorativi in corso.
Pensi di tornare?
“Non lo escludo. Sto cercando di organizzare il mio lavoro in modo che mi permetta di essere flessibile, per vivere sia qua e che là. Posso gestire la piccola impresa di gioielli che ho creato da dove voglio: lavoro di vendite online. Poi sto ragionando su un’altra occasione con il tour operator di mio fratello dove potrei gestire il canale per la Finlandia e accompagnare gli italiani in visita. Intanto il mio ragazzo sta avendo le sue prime esperienze lavorative qua, dopodiché potrebbe fare lui il cervello in fuga e venire con me in Italia. Chissà”.
Com’è nata la tua idea di business?
“In Italia, per caso, con un’amica. Ci siamo trovate ad aggiustare gioielli vecchi, abbiamo partecipato a mercatini, investito sempre più in materiali e pubblicità. Poi in Finlandia ho collaborato con un’artigiana che mi ha insegnato le basi dell’oreficeria, imparando ad utilizzare l’argento e le perle. La scorsa estate ho registrato qua la mia attività. Ora vendo le mie creazioni online sotto il nome di Allegro Jewls sulla piattaforma Etsy”.
È difficile avviare un’attività commerciale in Finlandia?
“In dieci minuti ho risolto la burocrazia. Il permesso mi è arrivato dopo poche settimane. Ho un regime agevolato, senza partita Iva con una tassazione molto leggera. Se poi aumento di fatturato, superando gli 8.500 euro, posso aprire la partita Iva. Ho provato in Italia, ma senza partita Iva è impossibile e i suoi costi vanno oltre le mie possibilità. Rischiavo di non concludere nulla e di perdere la passione. In Finlandia è stato così semplice! E pensare che il mio ragazzo si lamenta della burocrazia”.
Come sta andando il business?
“Ho venduto ad americani, canadesi e australiani, anche se sono ancora agli inizi. Creo su ordinazione. Ho un esemplare di partenza che modifico e personalizzo a seconda delle esigenze, ad esempio anelli che prendono vita a partire da forchette o da cucchiai vecchi e fatti su misura. Ho venduto solo 13 creazioni, ma conto di fare investimenti. Il commercio online è molto competitivo. Occorre ricercare una linea precisa per trovare la propria fetta di mercato. Bisogna creare un brand, farsi costantemente pubblicità e curare molto la fotografia”.
Parlaci della Finlandia. Alcune differenze dall’Italia?
“I giovani hanno delle sovvenzioni a 18 anni per andare a vivere fuori casa. In molti lo fanno, anche se risiedono nella stessa città dei genitori. Sono molto più indipendenti mentalmente ed economicamente dei loro coetanei italiani, lo noto ogni volta che torno in patria. I finlandesi sono noti per essere diffidenti, ma in verità si fermano a chiacchierare ovunque: sull’autobus, al parco… Ho notato, inoltre, che qua ci si ascolta molto, si parla a turno e non a vanvera. E poi l’università non si paga. Ma non è tutto rose e fiori. Appena si inizia a lavorare si è pesantemente tassati per poter garantire, ad esempio, tutti quegli investimenti sulla formazione e sui giovani. Poi c’è un forte problema di alcolismo”.
E il costo della vita?
“Come lavoratore non è molto diverso dall’Italia. Nelle città piccole un monolocale costa sui 350 euro d’affitto. È un po’ più costoso fare la spesa. Come studenti, invece, anche per gli Erasmus, si hanno molte agevolazioni economiche: sconti sui treni, mense, cinema…”.
Cosa dicono dell’Italia?
“C’è invidia per il clima. L’Italia è vista come quel posto bellissimo dove fare le vacanze. Tantissimi conoscono Rimini e sono grandi viaggiatori. La nonna del mio ragazzo mi ha mostrato una foto del suo viaggio in Italia, e lo sfondo era il lungomare di Rimini”.
Ti senti un cervello in fuga?
“Non mi sento in fuga, non ho deciso di rimanere fissa qua. La mia ambizione è quella di essere in contatto con entrambi i posti. Più che in fuga, sono un cervello in movimento”.
Mirco Paganelli