Richard Philips, esperto uomo di mare, è il protagonista di questa brutta avventura, ostaggio di pirati somali intenzionati a chiedere un cospicuo riscatto. Storia vera recente (i fatti risalgono al 2009), ricavata da un libro di memorie del capitano (ritornato a navigare nel 2010), rievocata nel film Captain Phillips – Attacco in mare aperto diretto da Paul Greengrass, regista che ama le tese atmosfere, meglio se con macchina da presa a mano, come ha dimostrato ampiamente con titoli come Bloody Sunday, United 93 e due capitoli della saga dell’agente Bourne.
Tom Hanks veste i panni del coraggioso comandante, pronto a salvare nave ed equipaggio, facendosi sequestrare dagli assalitori che lo trasportano in una scialuppa di pochi metri quadri verso la costa somala. Stati Uniti in fibrillazione (ai pirati non si deve cedere), iniziano le difficili pratiche di salvataggio, vista la “gabbia” in cui è rinchiuso il pover uomo tenuto sotto tiro.
Un eroe “normale” senza super poteri, solo coraggio e sangue freddo, almeno fino a quando i nervi glielo consentono. Parte del leone affidata al due volte premio Oscar, ma senza dimenticare il ruolo importante rivestito dai suoi antagonisti (i partner esordienti, dal “capo” Barkhad Abdi passando per i “soci” Barkhad Abdirahman, Faysal Ahmed e Mahat M. Ali, autentici nei loro ruoli pirateschi), con quegli occhi dominati dalla “febbre della ricchezza”, con il sogno di un “nuovo mondo”, ma anche con la paura di fallire nell’impresa criminale, spediti all’arrembaggio da potenti senza scrupoli. Pirati protagonisti del primo sequestro di una nave USA, in una storia dominata da una tensione palpabilissima che non mostra mai segni di cedimento.
Il Cinecittà di Paolo Pagliarani