Un patto di solidarietà per la dignità della persona. Si presenta così il Fondo per il lavoro istituito dalla Diocesi di Rimini. Perché di fronte alla crisi che avanza, alla disoccupazione che cresce (3.300 assunzioni in meno in provincia in un anno) e alle imprese che chiudono i battenti (tre cessazioni al giorno di media, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Ente di Corso d’Augusto) non si può continuare a far finta di nulla.
Il Fondo, annunciato dalla Diocesi durante l’assemblea pastorale del 13 ottobre scorso, comincia a raccogliere i primi importanti frutti dopo diversi mesi di semina. L’iniziativa promossa per fronteggiare la crisi economica attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro, non solo raccoglie le prime adesioni concrete, ma si prepara a una campagna capillare di informazione e sensibilizzazione. Due i canali: Internet (con un portale dedicato dove nel giro di qualche giorno sarà possibile, per ogni singolo cittadino, versare il suo contributo) e quello più classico delle parrocchie (dove il Fondo sarà promosso in occasione dell’Itinerario di Avvento), istituzioni e associazioni.
Tre gli obiettivi. Assegnazione di borse lavoro tramite bandi, sostegno alle persone che si trovano in difficoltà economica a causa della crisi e contributi a nuove start up, sempre tramite bando: queste le finalità del Fondo. Due i gruppi al lavoro in ambito diocesano: uno per la promozione e comunicazione del progetto, l’altro per lo studio dei bandi e la loro attuazione. Certo, su quest’ultimo fronte molto dipende dalla cifra che si riuscirà a raggiungere. Si parte da una certezza: i 100mila euro già versati dalla Diocesi nel conto aperto per l’occasione presso Banca Carim. La speranza del vicario generale, don Luigi Ricci, è di poter almeno raddoppiare questa cifra grazie al contributo di istituzioni, banche, associazioni di categoria, imprese del territorio e, soprattutto, ogni persona di buona volontà.
“Siamo partiti da un dato di fatto – sottolinea don Ricci –assistiamo a situazioni sempre più drammatiche tra chi perde il lavoro, in moltissimi casi famiglie con bambini. Ma abbiamo voluto anche dare seguito ai frequenti appelli del nostro Papa che ci invita a una fede incarnata. Lanciando il nuovo anno pastorale sul tema dell’Eucarestia e della Messa, ci sembrava doveroso ricordare che la verità della Messa non si costruisce solo in chiesa ma nella solidarietà concreta sul territorio”.
Solidarietà, in questo caso, non limitata all’assistenzialismo.
“Il progetto – prosegue il Vicario – è finalizzato non ad un’assistenza diretta, che già la Caritas e l’associazione anti-usura Famiglie Insieme portano avanti, ma alla creazione di nuovi posti di lavoro”.
Il soggetto giuridico chiamato a gestire il Fondo è l’associazione Madonna della Carità che fa capo alla Caritas diocesana. A garanzia del Fondo e dei progetti d’impiego che verranno attivati, c’è un Comitato autorevole di cui fanno parte, oltre al Vicario della Diocesi, il Prefetto di Rimini Claudio Palomba, il Presidente del Tribunale di Rimini Rossella Talia, l’economista riminese Stefano Zamagni e Maurizio Focchi vicepresidente Confindustria Emilia Romagna.
Verrà poi costituita una commissione tecnica chiamata a mettere in atto le azioni stabilite.
Le prime adesioni. Dopo Banca di Rimini, che ha invitato i dipendenti e il Consiglio di Amministrazione a devolvere ore di lavoro o gettoni di presenza a favore del Fondo (ottenendo ad oggi un’adesione dell’80%), impegnandosi poi a raddoppiare il contributo raccolto, è arrivato anche l’appoggio di Banca Carim. L’annuncio è stato dato dalla dirigente dell’istituto di credito, Elisa Dellarosa, durante l’ultima puntata del talk show “Tutto Rimini Economia” a cura de il Ponte e del supplemento mensile TRE. “Il CdA della banca ha deliberato di concorrere con 20 mila euro – ha detto Dellarosa -.Guardiamo con attenzione e interesse ai soggetti deboli e svantaggiati e a quelle iniziative importanti, come il Fondo della Diocesi, che possano mettere insieme la dimensione economica e sociale”.
Altri 5 mila euro arrivano invece dal Gruppo Italstudio Spa, come annunciato alla stessa trasmissione dal presidente, l’imprenditore riminese Bonfiglio Mariotti. “Il nostro gruppo che comprende quattro aziende tra Rimini e Santarcangelo, è in crescita. Anche nel 2012 e 2013 abbiamo continuato ad assumere passando da 170 a 185 persone”. Solo Italstudio (alcuni dipendenti nella foto in alto a sinistra) conta 90 dipendenti tra Rimini e Santarcangelo. “A loro, dopo aver spiegato le finalità del Fondo, abbiamo chiesto di contribuire donando un’ora del proprio lavoro a questa iniziativa, semplicemente rimandandoci una mail di conferma. In pochi giorni hanno aderito la metà, una quarantina di persone. Al di là dei 5 mila euro versati come azienda, è questa l’adesione di cui vado più fiero”.
Dalle parole ai fatti. Un’iniziativa, quella di Italstudio, perfettamente in sintonia con lo spirito del progetto diocesano che prevede, tra le varie opere di sensibilizzazione, proprio un appello a tutti i lavoratori dipendenti a togliersi un’ora dalla propria busta paga a sostegno dei colleghi meno fortunati. “Ci teniamo molto a questo aspetto capillare della sensibilizzazione – prosegue don Luigi Ricci – È vero che alla fine sono le cifre che contano, ma il vero scopo del Fondo è quello di coinvolgere ogni singola persona, anche il bambino che pensa a rinunciare a qualcosa per chi sta peggio di lui”.
Da Mariotti, che fa parte del gruppo di lavoro diocesano sul Fondo, arriva anche un appello alle associazioni di categoria del territorio. All’indomani della presentazione dell’iniziativa, tutti i vertici di Confindustria, Confartigianato, Cna e Camera di Commercio interpellati, hanno fatto avere il loro appoggio a parole. Ora, sottolinea Mariotti, è arrivato il momento di passare ai fatti. “Si spendono tanti soldi, in numerose iniziative. Partecipare al Fondo della Diocesi servirebbe anche a dare un senso di emulazione”.
Il direttore della Camera di Commercio di Rimini Maurizio Temeroli, sempre dagli studi di “Tutto Rimini Economia”, ha fatto sapere che una somma verrà decisa “nella prima giunta utile, intorno alla metà di novembre. Ma al di là del fatto che le organizzazioni possono donare di più per un fine importante come questo– ha aggiunto – è utile che ciascun cittadino possa contribuire direttamente”.
Infine anche il Ponte farà la sua parte: al Fondo verranno devoluti i proventi del volume L’asinello del Presepe, la quarta storia di Natale scritta dal Vescovo di Rimini Francesco Lambiasi per le edizioni il Ponte.
La macchina è in moto, dunque, la speranza è di partire con i primi bandi per le borse lavoro e le start up, già a gennaio.
Alessandra Leardini