Anche la scuola costa. E con la crisi che continua a mordere, rischia di diventare un peso aggiuntivo per quelle famiglie già provate dalla difficile congiuntura. Un esempio? L’ingresso alla scuola media porta con sé un costo di 300 euro per la dotazione di libri, senza considerare le spese di cancelleria. E a qualche famiglia non basta più neppure tirare la cinghia per far quadrare una coperta che è sempre più corta.
A San Gaudenzo di Rimini, si sono guardati in faccia, ed è partorita l’idea: genitori e figli, insieme, per sostenere i compagni di scuola e le famiglie vicine di casa in difficoltà per i libri di testo. L’sos diffuso attraverso le sensibili antenne della Caritas parrocchiale, è arrivato alle orecchie del gruppo dell’Oratorio Anspi di San Gaudenzo. Una sessantina di ragazzi, in procinto di organizzare la pesca di beneficenza in occasione della festa del Borgo Sant’Andrea, d’accordo con i genitori si è dirottato verso questo bisogno.
“Era un disagio da affrontare – assicura Paolo Morganti, uno dei genitori coinvolti nell’Oratorio Anspi –, ci siamo sentiti chiamati in causa sia come genitori nei confronti di altri papà e mamme, sia come ragazzi nei confronti di coetanei anche loro alle prese con la scuola e la fatica dello studio”. Una fatica che non deve essere aggravata da ulteriori difficoltà.
Il primo passo dell’«alleanza libraria» è stato raccattare gli oggetti: dai libri ai soprammobili inutilizzati, dai giochi alle attrezzature sportive. Ragazzi, educatori e genitori si sono prodigati a turno, la parrocchia ci ha messo un gazebo e la risposta dei vicini di casa è stata generosa. Risultato: la “vetrina” è stata allestita in tempi rapidi. Altrettanto velocemente però si è svuotata. Complice il prezzo basso (1 euro) e la destinazione solidale dei fondi, spiegata da grandi cartelloni realizzati dai ragazzi e affissi alla postazione, lo stand è stato letteralmente preso d’assalto. Con le vendite che sabato hanno superato le più rosee aspettative, si sono resi necessari giochi e materiali supplementari. Giulia Bianchi, 11 anni da compiere tra pochi giorni, è tra le volontarie più giovani. “La proposta era interessante, ho aderito di slancio e non mi sono affatto pentita di aver lavorato per tre giorni al banchetto. Anzi, sono tornata a casa felice per l’esperienza vissuta e per i ragazzi che riusciremo ad aiutare”. Il ricavato del banchetto ha superato i 600 euro. Un gruzzolo che il gruppo di genitori e figli ha consegnato alla Caritas parrocchiale. Andrà a beneficio di alcune famiglie in difficoltà con l’acquisto dei libri di testo. La responsabile Caritas, Rossana Zoffoli, si è presa a cuore la vicenda: sarà lei a distribuire materialmente i proventi della raccolta ai nuclei più in difficoltà. Il parroco applaude all’iniziativa, semplice ma efficace. E per due buoni motivi: “si tratta di una proposta educativa nata e sviluppata tra ragazzi capaci di allargare il loro sguardo sui coetanei più difficoltà. – spiega don Aldo Amati – Allo stesso modo, le famiglie si accostano col cuore alle difficoltà di altri nuclei, primo passo di una comunione nuova”. Una efficace alleanza generazionale capace di chinarsi sulla vita reale delle persone. Il denaro gestito dalla Caritas sarà destinato alle famiglie già in lista.
Paolo Guiducci