Si dice, non a torto, che potare sia un’arte. Non a caso infatti, il saper tagliare dove occorre può determinare talvolta la sopravvivenza di una pianta. Come in un’operazione chirurgica, basta un taglio dove non serve e il paziente è perduto.
Le regole e le tecniche sono poche, ma basilari: occorre valutare il momento giusto per tagliare in base alla specie della pianta, alla sua allocazione, al clima e alle sue condizioni di salute. Non sempre tagliare è la cosa migliore, soprattutto se la pianta è già sofferente. Sicuramente il periodo nel quale si effettuano più tagli è concentrato nei mesi invernali o primaverili, questo perché occorrono giornate a clima mite e temperato, né troppo calde né troppo fredde. In caso di temperature elevate la pianta rischia di andare in stress idrico, consumando velocemente la linfa e disseccando i tessuti; la pioggia invece, aumenta il rischio di contaminare le ferite con funghi e batteri responsabili di malattie; infine il gelo rallenta la guarigione e stressa l’organismo.
Le condizioni ottimali sono quindi una giornata soleggiata, asciutta e mite. In caso di alberi e arbusti di grandi dimensioni talvolta è necessario utilizzare del mastice o delle cere apposite per proteggere i tagli; tagli che vanno effettuati sempre in obliquo, e il più possibile lisci, senza tessuti sfilacciati. Tessuti cicatriziali disomogenei favoriscono il ristagno di liquidi e le proliferazioni di funghi e batteri, che così possono entrare nel sistema linfatico della pianta e ammalarla. Un capitolo importante riguarda gli utensili da taglio, cesoie e forbici, che devono essere conservati in modo idoneo, senza ruggine e soprattutto disinfettati di pianta in pianta per non favorire contagi.
Oltre all’esperienza e al buon senso, però, occorre rifarsi anche ai regolamenti istituiti dalle Amministrazioni locali. Rimini e Riccione si sono dotate di due nuovi regolamenti, del tutto simili, a distanza di un anno l’una dall’altra (2001 e 2002). Si precisa in ambedue che “un albero correttamente piantato e coltivato, in assenza di patologie specifiche, non necessita di potature. La potatura, quindi, è un intervento che riveste un carattere di straordinarietà”.
Ma in caso io abbia un albero i cui rami pendono al di fuori della mia proprietà, come mi devo comportare? Occorre chiedere autorizzazione per potare?
Lo chiediamo al responsabile dell’ufficio competente del Comune di Rimini, Domenico Bartolucci.
“Non occorre nessuna autorizzazione. Ovviamente il lavoro di potatura va fatto seguendo il regolamento e con gli opportuni strumenti”.
In che caso scattano le sanzioni?
“Nei casi di abbattimento senza autorizzazione, in caso di danneggiamenti e/o di capitozzatura (taglio che interrompe la crescita apicale del fusto, ndr.) errata. Si parte da segnalazioni alla Polizia municipale che, se serve, si avvale della consulenza del nostro servizio tecnico”.
Sono frequenti nel riminese i casi sanzionati?
“No, le segnalazioni sono poche: qualche danneggiamento e qualche potatura vietata su alberi pubblici”.
Come va fatta allora una potatura o capitozzatura? Guardiamo sempre dai siti delle amministrazioni.
Sono vietati i tagli di alberi e su branche con diametro maggiore di 10 cm. Per rami con diametro inferiore, è possibile intervenire, a patto che si rispetti per quanto possibile la ramificazione naturale della pianta. I tagli vanno effettuati “netti e rispettando il collare della pianta”. Ogni intervento che non rispetta le regole è trattato come “abbattimento”. Le multe variano dai 150 ai 2000 euro per pianta, a seconda della specie. Sanzioni minori sono previste per lesioni e capitozzature errate.
Se invece dovessimo abbattere la nostra pianta? Occorre richiedere una preventiva autorizzazione agli uffici comunali, siano gli alberi vivi, malati o già morti. Fatti salvi i casi di estrema urgenza (che verranno riscontrati da un tecnico esperto e solo dopo autorizzazione comunale), non è consentito in nessun modo abbattere alberi nel periodo di riproduzione degli uccelli selvatici e urbani, da marzo a luglio. Sono vietati anche i danneggiamenti che compromettono lo sviluppo della pianta, azioni come affissioni che lesionino il fusto o i rami, versamento di sostanze tossiche, asportazione di terreno, ecc. Queste le linee generali per quanto riguarda la manutenzione del verde privato. Per ogni evenienza e informazione basterà rivolgersi all’U.R.P del proprio Comune che fornirà il suo supporto informativo.
Melania Rinaldini