A scuola si va per crescere. E se a crescere è la scuola stessa è un guadagno per tutto il territorio, diventando un crocevia di saperi sempre più appetibile per ciò che sta attorno. L’anno scolastico che aprirà i battenti il 16 settembre è anticipato, nel Riminese, da un trend positivo di iscritti e di novità.
I numeri. Le famiglie sembrano non essere state spaventate dalla nuova modalità di iscrizione on line. Al primo suono della campanella ben 46mila studenti prenderanno posto fra i banchi (comprese le scuole paritarie), aumentati nelle scuole primarie e superiori di circa 600 unità. Rimangono stabili le scuole dell’infanzia e le medie. La distribuzione è la seguente: 4.220 (scuola dell’infanzia), 14mila (scuola primaria), 8.880 (scuola secondaria di primo grado), 13.960 (secondo grado). Gli alunni portatori di handicap sono 927.
Le matricole delle scuole superiori saranno 3.352, di cui 1.116 ai licei, 1.147 agli istituti tecnici e 862 a quelli professionali. La prima a complimentarsi di questi risultati è Agostina Melucci, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Rimini: “In tempi in cui le notizie che inducono a ottimismo scarseggiano, almeno una ci fa sperare per il futuro: è stato possibile aumentare di 74 posti il numero di insegnanti, segnando una positiva inversione di tendenza”. Ora l’organico del corpo docente ammonta a 3.005 unità. “Un’adesione che non copre tutto il desiderabile ma che, dopo anni di depauperamento delle risorse umane, garantisce il necessario”. Le istituzioni scolastiche sono 39: 25 nel primo ciclo (19 Istituti Comprensivi, 4 Direzioni Didattiche e 2 scuole secondarie di I grado) e 14 nel secondo (4 licei, 4 istituti tecnici, 4 istituti professionali e 2 ISIS).
I nuovi istituti per bambini. Da settembre ci saranno modifiche nell’assetto di alcune scuole per gli alunni dai 3 ai 14 anni: nel comune di Rimini funzioneranno 4 Istituti Comprensivi: “XX Settembre”, “Centro storico”, “Fermi” e “Alighieri” oltre ai due già presenti. A Coriano si attiverà il nuovo IC “Ospedaletto”. Il 6° circolo di Rimini acquisirà la scuola dell’infanzia di via dell’Albero e la scuola “Bertola”, con il Centro Territoriale Permanente.
Verso il mondo del lavoro. Scienze applicate, lingue e alberghiero rappresentano la scelta di buona parte delle famiglie e degli studenti riminesi. “Anche nelle decisioni per le scuole superiori si sente il peso di un futuro ancora molto difficile da progettare– sostiene Melucci – ma che si ritiene più congeniale se si entra prima nel mondo del lavoro”. Leggendo i dati, dei 3.352 alunni delle classi prime, il 34% ha optato per gli istituti tecnici e il 26% per quelli professionali: sei studenti su dieci hanno scelto le scuole che avviano prima all’occupazione. “Anche riguardo ai singoli indirizzi, a crescere sono sempre quelli che offrono competenze direttamente spendibili sul mercato”.
Si registra un incremento in tutti e tre i settori degli istituti tecnici: economico, turistico e tecnologico. Quest’ultimo vede il “Belluzzi” e il “da Vinci” riuniti in un unico polo. “Le famiglie – prosegue – hanno considerato che conviene investire proprio sulle industrie per costruire il futuro dei loro figli”. L’istruzione professionale è anch’essa in aumento grazie soprattutto al boom dell’alberghiero “Savioli” di Riccione: 280 i nuovi alunni (+46 rispetto all’anno scorso), tant’è che le prime passeranno da 7 a 13, e i banchi totali da 600 a 828.
Tutti al linguistico. I licei si ritagliano il 33% della torta e rimangono stabili. Il “Serpieri”, con 1.250 studenti, presenta una classe in più rispetto al 2012. Qui cresce l’opzione Scienze Applicate, presente anche al “Volta”. L’“Einstein” si ferma a 1.208 alunni, perdendo quest’anno due classi. Esplode di iscritti il “Cesare–Valgimigli” (che accorpa 4 indirizzi liceali) soprattutto grazie al contributo del linguistico. Le iscrizioni complessive dell’istituto sono aumentate di oltre un centinaio: da 1.707 a 1.820. Solo le prime del linguistico sono lievitate di due classi; quelle totali passate da 16 a 20. Il classico rimane stabile con 110 nuovi iscritti e 490 totali. Il restante 7% della torta di studenti riminesi si dedicherà all’istruzione artistica.
Futuri agricoltori. L’indirizzo di agraria di Morciano era un obiettivo che la Provincia di Rimini stava perseguendo da tre anni, “ma è sempre mancato il numero minimo per avviarlo”. Il settore primario ha recentemente avuto un ritorno di fiamma con il mercato del lavoro, soprattutto giovanile. Sono tanti i ragazzi che si arruolano tra i filari come i nonni, cercando riparo da un mondo occupazionale schizofrenico. “L’abbiamo modulato collegandolo al tessuto economico del territorio dove l’agraria è di primaria importanza – spiega l’assessore alla Scuola, Meris Soldati -. Questo risultato è stato il frutto di una programmazione dell’offerta formativa in collaborazione con le organizzazioni economiche e sindacali”. E prosegue: “Il corso rappresenta una duplice occasione: essendo in sintonia con le caratteristiche della zona, garantisce ai ragazzi maggiori opportunità nelle aziende del territorio. Queste ultime, poi, si ritrovano giovani con diplomi che esse stesse ricercano”. Si tratta del primo indirizzo simile in provincia e molto richiesto dalle aziende, soprattutto della Valconca.
Sarà attivato, inoltre, un corso musicale agli IC “Battelli” di Novafeltria e “Valle del Conca” di Morciano. Resta in stallo, invece, l’idea di un liceo per lo sport. Una notizia importante riguarda la sezione artistica del “Serpieri”: per chiunque avesse in passato frequentato i quattro anni previsti dalla legge e volesse completare col quinto integrativo, obbligatorio per iscriversi all’università, il 2013 è l’ultima occasione! Entra infatti in vigore il corso di studi quinquennale.
Tirando le somme… È una provincia che cresce sul piano formativo, ponendosi il problema dell’esigenza di spazi e dimostrando un’attenzione particolare al mutamento sociale e culturale della modernità, con un occhio di riguardo alla vocazione del territorio. “Emerge la conferma di un Paese che funziona, che risponde alle difficoltà”, esulta Melucci. “La società, a partire dalla famiglia, assume inedite morfologie”, cambiando come hanno fatto il mondo della cultura, dell’economia e della politica. “Il nuovo non ci spaventa, poiché da sempre la scuola è nel contempo spazio di tradizione e di futuro. Il mondo dell’istruzione guarda con fiducia all’avvenire, poiché è esso stesso il mondo che comincia”. Come non essere positivi?
Mirco Paganelli