Nessun risarcimento per l’alluvione del 24 giugno. Almeno per il momento. Tra i destinatari dei finanziamenti decisi dal nuovo decreto del Governo Letta, infatti, non risulta Rimini. O meglio, in Provincia sono arrivate solo alcune briciole, ma tutte per il maltempo della scorsa primavera. Questo nonostante la richiesta dello stato di calamità e nonostante la Regione Emilia Romagna abbia chiesto al Presidente Letta di inserire anche Rimini nel quadro dei risarcimenti. La speranza, ora, è che in autunno il Governo possa varare un altro decreto dal quale possano arrivare soldi per andare a coprire i milioni di euro di danni causati dalla bomba d’acqua che lo scorso giugno ha messo in ginocchio la città. Da Corso d’Augusto hanno già qualche stima: un milione e 300mila euro sono i soldi spesi per sistemare i danni provocati a strade e scuole, mentre le aziende agricole hanno presentato un conto di circa tre milioni di euro. “Ma i danni maggiori li hanno subiti i cittadini” sottolinea con forza il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. Case e garage finiti completamente sott’acqua, auto e moto da gettare, negozianti che non solo si sono ritrovati a galleggiare, ma che hanno visto andare persa la propria merce con danni elevatissimi. A Palazzo Garampi, in meno di sessanta giorni, sono arrivate già oltre cinquecento domande di risarcimento e altre stanno continuando ad arrivare. Sperando che da Roma si attivino al più presto, c’è da sottolineare che qualche euro, nel frattempo, è arrivato. Precisamente 360mila, che sono stati finanziati per la sistemazione di alcune frane tra la Valmarecchia e la Valconca (180mila euro) e in favore dell’ex Genio Civile che dovrà, a sua volta, utilizzarli per sistemare gli argini di molti fiumi che a causa delle piogge hanno subìto uno smottamento.
Francesco Barone