Finalmente si è iniziato a fare sul serio. Dopo parole spese al vento, dopo silenzi imbarazzanti, dopo addii conditi di veleno, il pallone è diventato (fortunatamente) l’unico protagonista. Da una settimana, infatti, il Rimini è in ritiro a Badia Tedalda. E da quanto si è potuto vedere, le cose stanno procedendo anche discretamente bene. Merito, soprattutto, del nuovo tecnico, Marco Osio che è stato presentato ufficialmente 24 ore prima della partenza. Una presentazione alla quale non ha preso parte il presidente Biagio Amati. Al suo posto, Alessandro Giani.
“Sono un dirigente del Rimini, faccio parte del Cda e quest’anno ho l’onore di presentare la prossima stagione” ha detto con un po’ di imbarazzo dettato anche dal malumore dei cinquanta tifosi, ospiti all’interno del “Neri”, venuti appositamente per chiedere lumi al numero uno biancorosso.
“A causa dei play out – ha continuato Giani – abbiamo finito con un mese di ritardo una stagione che possiamo definire tranquillamente fallimentare. Dove abbiamo commesso diversi errori, anche dal punto di vista economico, ma nonostante tutto abbiamo deciso d’iscrivere la squadra al campionato e di portare avanti il nostro progetto”.
Progetto che coinvolge anche il settore giovanile.
“In questi giorni ne sono state dette e scritte di tutti i colori, la verità è che i giovani sono la nostra risorsa principale e quindi nessuno ha intenzione di smantellare nulla. Anzi, stiamo pensando di potenziare la struttura. Ma servono soldi”.
E qui parte la solita nota dolente.
“Rimini è una città sorda da questo punto di vista. Noi siamo soli e continueremo soli, ma faremo del nostro massimo”.
Da Giani a Mauro Traini, nuovo Direttore generale e sportivo del club biancorosso.
“Dobbiamo salvare il Rimini a livello economico, per mantenere la categoria ed entrare nella C unica il prossimo anno. Il Rimini deve tornare ad essere quello che era nel passato. Il nostro progetto è quello di una squadra giovane con qualche elemento di sostanza. Oggi non possiamo permetterci di avere contratti clamorosi come quelli dello scorso anno: non si discute sul valore dei giocatori, non è stato facile mandare via un giocatore come Riccardo Taddei, anche se con la maglia biancorossa ha giocato poco. Onescu (passato al Grosseto, ndr)? Non rientra nel minutaggio, come tutti gli stranieri”.
Insomma, i dubbi sulla prossima stagione e sulla forza societaria rimangono. Intanto, però, qualcosa si è mosso: sono arrivati Martinelli, Nicastro, Fall e Sereni.
Francesco Barone