Le strade Riminesi sono sempre più infestate di pirati. Gente che provoca incidenti lasciando sull’asfalto morti e feriti, ma che, invece, di fermarsi sgomma via. Sulle quattro e sulle due ruote. Un fenomeno, purtroppo, in forte aumento. La conferma arriva dai numeri. Se nel 2010, infatti, gli episodi più importanti sono stati una trentina, lo scorso anno si è toccata quota 45 e, nei primi sette mesi del 2013, le forze dell’ordine hanno già avuto a che fare con una decina di irresponsabili. Purtroppo qualcuno è riuscito a farla franca, ma la stragrande maggioranza, invece, grazie anche alle tante telecamere presenti in negozi ed edifici, e alla celerità dei testimoni nel raccogliere i dati essenziali, sono stati rintracciati, denunciati e in alcuni casi, arrestati.
I numeri. “Purtroppo – dicono dall’Ufficio Statistica della Provincia di Rimini – i dati dimostrano come questo sia un fenomeno in aumento. Nel 2010, per esempio, abbiamo avuto trenta casi di persone che, dopo aver causato un sinistro, non si sono fermate a prestare soccorso. Nel 2011 si è avuto un aumento toccando quota 35, trend confermato anche lo scorso anno quando i casi sono stati 41”.
In realtà, i pirati potrebbero essere molti di più. Perché se l’automobilista (o lo scooterista) si costituisce entro breve tempo, per l’Istat non rientra nella casistica degli incidenti con pirata.
Quanti pirati “catturati”! Insomma, quello di non fermarsi a prestare soccorso è un fenomeno, purtroppo, in grande aumento. Le cause? Il più delle volte è la paura che fa spingere il piede sull’acceleratore, altre il menefreghismo. Fatto sta che nel 90 per cento dei casi, il pirata o viene scoperto o si costituisce. Lo dimostrano i numeri: 13 marzo 2012, via Coriano. Un 42enne viene travolto da un’auto mentre attraversa la strada. L’auto scappa, ma il conducente si presenta dopo poche ore al comando dei carabinieri. Sei maggio 2012, via Nazionale Adriatica, territorio di Savignano. Un appuntato della Guardia di Finanza, in vacanza a Rimini, sta spingendo la sua auto in panne quando viene colpito da una Fiat Punto che lo uccide sotto gli occhi della moglie e del figlio. L’automobilista, invece, di fermarsi scappa. Sarà arrestato 24 ore dopo grazie alle testimonianze di alcuni cittadini abili nel recuperare le informazioni principali: numero di targa, modello dell’auto e colore. Altro incidente con successivo tintinnio di manette. 16 marzo 2013, via Roma. Un ragazzo di 31 anni viene investito da una Punto che poi fa perdere le sue tracce. Qualcuno, però, riesce a leggere parte della targa e soprattutto si appunta il modello. Scattano le ricerche e nel giro di un paio d’ore, la vettura viene ritrovata a tre chilometri dal sinistro. Alla guida un 22enne riminese che viene accusato di omissione di soccorso, accusa più lieve per i tre passeggeri. Il 14 giugno, invece, sono le telecamere a riprendere l’impatto violentissimo (che costerà la vita a una russa di 58 anni) tra una Volvo e due signore che percorrono il lungomare di Rivazzurra. Il pirata scappa, ma i fotogrammi a circuito chiuso di una banca e di un negozio sono fondamentali per arrestare il 21enne riminese alla guida della vettura. Giovane che, tra le altre cose, risulta positivo ai test anti droga. Sei giorni dopo, via Flamina, Spontricciolo. Un ciclista viene gettato a terra da un’Alfa Romeo il cui conducente si ferma, scende, per poi andare via a tutta velocità. Un testimone, però, riprende tutta la scena e consegna le immagini alle forze dell’ordine che dopo un mese riescono a incastrarlo. Stesso giorno, ma qualche ora dopo a Santa Giustina, proprio davanti la chiesa, una mamma attraversa la strada portando nel passeggino il suo bimbo di pochi mesi. All’improvviso un’auto piomba su di loro e poi lascia perdere le proprie tracce. Dopo poche ore, però, il pirata si costituisce ai carabinieri di Santarcangelo. E sempre a Santarcangelo, lo scorso 21 luglio, un pirata ha mandato al “Bufalini” un 70enne travolgendolo vicino al parcheggio di via Gramsci, tra via Di Nanni e via Cavallotti. I carabinieri sono alla ricerca di un’auto blu di grossa cilindrata. È andata male, invece, a un 44enne residente in Valmarecchia. Lo scorso 24 luglio, a Ponte Santa Maria Maddalena, ha avuto un frontale con un’Audi. Ricoverato al “Bufalini”, si è scoperto che l’uomo stava scappando dopo aver causato un incidente a Torello. Hanno fatto perdere, invece, le loro tracce due pirati che il 2 luglio del 2012 e il 17 giugno del 2013, hanno provocato altrettanti incidenti (con feriti non gravi fortunatamente) senza prestare soccorso. Ma, come dimostrano i numeri, sono due casi a sé, perché prima o poi il pirata cade nella rete. In un modo o nell’altro.
Francesco Barone