Il risveglio dopo l’incubo. Alla fine la salvezza del Rimini è cosa reale, al termine di un dominio incontrastato dei play out, superando in maniera netta e convincente Vallèe d’Aoste, prima, e Gavorrano, poi. Da schiacciasassi il cammino percorso: 4 vittorie in altrettante partite, 9 gol realizzati ed uno solo subito.
L’unica nota negativa della decisiva gara interna contro la formazione maremmana di Corrado Orrico (assente per un’indisposizione), è stata proprio la rete incassata al 27’ della ripresa, a risultato ampiamente acquisito, su un’incertezza difensiva dettata più che altro dallo scemare della concentrazione, che ha impedito di portare a casa il settimo incontro di fila senza subire reti. Per il resto, pratica sbrigata senza patemi, grazie alle realizzazioni di Andrea Brighi (nella foto con Marco Spighi) e Francesco Morga nel primo tempo.
Se per l’attaccante di Monopoli si tratta della decima rete stagionale, per il “gagio” 21enne difensore made in Rimini è la terza segnatura, oltre ad aver assaporato il piacere di portare la fascia da capitano, consegnatagli dal fratello Marco, e si accinge ad intraprendere una nuova avventura con la Nazionale Universitaria, allenata da Valerio Bertotto, partecipando alla 27ª edizione delle Universiadi, che si svolgeranno a Kazan (Russia) dal 6 al 17 luglio. Una stagione infinita per lui…
Detto ciò, ripartiamo dalla fine, in quanto la domanda sorge spontanea: come è stato possibile che un gruppo ben affiatato e talentuso, abbia rischiato di retrocedere tra i Dilettanti? Come al solito, le ragioni sono variegate e non sempre univoche. Sicuramente la fortuna era impegnata altrove, viste alcune incredibili sconfitte, ma appellarsi genericamente al fato sarebbe un evidente segno di debolezza. La perdurante assenza nel girone d’andata del “top player” Taddei, unita alla forzata squalifica di Morga, per ragioni extracalcistiche, e ai problemi fisici accusati sia da Spighi sia da Zanigni, hanno tolto qualcosa alla fase offensiva del Rimini, che in diverse occasioni non è riuscito a legittimare la superiorità mostrata in campo, vedasi i 13 pareggi complessivi su 34 gare (record stagionale, insieme al Santarcangelo) e dei 37 gol segnati (solo Casale e Milazzo hanno fatto peggio) nella stagione regolare. Però è anche vero che la fase difensiva non ha sempre saputo garantire quella impermeabilità necessaria a non tradurre in sconfitte le mancate vittorie.
Ma, forse, un impatto di rilievo, naturalmente non quantificabile, è attribuibile pure alla situazione societaria venutasi a creare cammin facendo. Non è un caso che mister D’Angelo (uno legato visceralmente ai colori biancorossi) abbia auspicato una società più forte: “dà più serenità alla squadra, è la base per raggiungere qualsiasi risultato”. Le montagne russe verificatosi nell’arco di quest’ultimo anno hanno creato non poco turbamento in tutto l’ambiente.
Le prospettive a breve termine non appaiono rosee, con scadenze fondamentali quali l’iscrizione al nuovo campionato di Lega Pro il 30 giugno. Non dimentichiamo che il prossimo sarà l’ultimo con la suddivisione in Prima e Seconda Divisione: non ci saranno promozioni in Prima, ma ben 18 retrocessioni in serie D. Per non buttare il patrimonio appena salvato, è necessario programmare adeguatamente la nuova stagione.
Roberto Baietti