Rimini come una città olimpica che accoglie tutti, stagliando sopra gli edifici e davanti al mare un “Gran Pavese” di bandiere. La città, il mare, l’accoglienza, nella nuova immagine balneare di Rimini gli elementi ci sono tutti. Il lavoro è a firma dell’artista forlivese Marco Neri, che, oltre al manifesto ufficiale della stagione 2013, ne ha creati altri due. Il secondo, che sarà stampato sulle borse e sulle cartelle stampa, più crepuscolare, nebbioso, si direbbe pure felliniano, con la grande ruota panoramica che si stempera su un paesaggio acquarellato, mentre il terzo è notturno, fatto di linee e piccole campiture bianche su sfondo nero, come a lanciare un messaggio morse.
“Marco Neri – è il commento del sindaco Andrea Gnassi – prosegue la tradizione dei manifesti balneari, opere che rendono questa città sempre più interessante e in fermento. Io non credo – ha aggiunto – che ci siano altre città italiane con così tanti segni che evocano ospitalità.
Rimini non produce né acciaio, né chimica – chiosa Gnassi – ma emozioni, ed è questo il significato dell’accoglienza”.
Il lavoro di Neri si inserisce in una tradizione decennale, nata nel 2000 ad opera di René Gruau e proseguita da artisti del calibro di Gianluigi Toccafondo, Milo Manara, Jovanotti, Luca Giovagnoli, Alessandro Bergonzoni ed Eron.
“Ha l’atmosfera aperta e festosa di un villaggio olimpico – lo dipinge l’Assessore alla cultura Massimo Pulini – questo scorcio di paesaggio balneare, che può dirsi astratto e reale al tempo stesso; criptico e insieme narrativo. Un luogo in cui si incontrano origini diverse, in una stagione ideale, quasi senza ombre, come lo è una bandiera. In ogni vessillo il colore ha il carattere di un distillato storico, ogni campitura è ideogramma di una parte del mondo. Anche la pittura finisce sempre per raccontare la vita in forma simbolica e nella sintesi cromatica, nella puntuale tarsia delle forme con la quale è costruita quest’opera di Marco Neri, emerge una visione limpida e serena, condensata ma quasi senza peso”.
Marco Neri – classe 1968 – ha cominciato ad esporre alla fine degli ’80 e nel 2001 ha partecipato alla 49a biennale di Venezia in cui ha esposto la sua “Platea dell’Umanità”, una grande “fioritura” – come ama dire – di bandiere.
“Nell’immagine principale – dice Neri – ho voluto dare l’idea della vacanza, della leggerezza legate però all’accoglienza e alle bandiere, che per me sono tracce d’identità importantissime”.
Stefano Rossini