Cuccioli che vagano alla ricerca del proprietario, cani abbandonati perchè la crisi ha fatto divenire troppo oneroso il loro mantenimento, animali portati al canile con una vera e propria rinuncia di proprietà. Accade di tutto nel variegato universo degli amici a quattro zampe.
“Da gennaio vi sono state 12 rinunce di proprietà – spiega Uliana Vergoni, dell’associazione dnA Rimini, responsabile della gestione del canile «Stefano Cerni» – vale a dire le stesse dell’intero anno passato. Per non parlare dei cani approdati in quanto smarriti o abbandonati: 130 in totale, 36 dei quali senza microchip”.
Il tema dell’abbandono torna a galla ogni volta che si avvicina la bella stagione e iniziano le vacanze estive. Ma non è solo un problema stagionale.
“Con l’attività di sensibilizzazione fatta sul territorio dalle associazioni animaliste riminesi, dalla Provincia e dal Comune di Rimini e con leggi a livello nazionale e regionale più severe, i cittadini sono più consapevoli, anche se gli abbandoni continuano a esserci, e vi sono ancora cani senza microchip, in media tre su dieci. L’inserimento del microchip è importante, va fatto per legge, ed è indolore”.
Un invito riferito ai gatti.
“Se smarrite il vostro felino, potrebbe essere in canile. Non avendo gattili in zona, arrivano anche gatti recuperati incidentati, adulti. Quindi chiamate e descrivete il vostro animale, forse sta solo aspettando che lo riportiate a casa”.
La legge n. 189 del 2004 ha introdotto per la prima volta l’arresto fino a un anno e la relativa ammenda da 1.000 a 10mila euro per chi abbandona animali domestici. L’ordinamento del Comune di Rimini sul tema stabilisce regole precise. Non tutti sanno che si può rinunciare al proprio animale in maniera “ufficiale” contattando l’ufficio dell’Anagrafe Canina, senza abbandonarlo al proprio destino.
Il problema è, invece, un altro: lo spazio. Al canile, ad oggi, vi sono ben 82 cani e 67 gatti. Una tematica ben conosciuta dall’assessore comunale Jamil Sadegholvaad (con delega Diritti degli animali) che vede l’aumento delle rinunce come “effetto della crisi economica attuale”.
C’è poi tutta la problematica relativa alle vacanze e allo spazio dove ricoverare il proprio amico.
“Abbandono non è solo scaricare un cane o un gatto da un’auto – sottolinea Giulia Marino, 21 anni, riminese, che oltre a possedere diversi animali, studia ed è attiva su questa tematica – abbandono è lasciare un animale sempre su un terrazzo, tenerlo legato alla catena, peraltro vietato, o da solo. Occorre sensibilizzare le persone. Nel nostro territorio ci sono meno randagi che riempiono le strade rispetto ad altre zone d’Italia, però i canili ne ospitano moltissimi”.
Secondo la giovane esperta non bisognerebbe comprare gli animali perchè ce ne sono molti che attendono di essere accuditi.
“I cani o gatti del canile non sono diversi dagli altri, sono solo meno fortunati, ma possono dare lo stesso amore di un cucciolo con pedigree comprato in negozio”.
Come si vede quando si affronta l’argomento dell’abbandono sono tante le tematiche che vengono alla luce, a fronte di tante persone irresponsibili ce ne sono molte che considerano ogni esemplare come una vita da rispettare.
Silvia Ambrosini