Addio cinema. Ormai sono finiti i tempi delle lunghe file davanti al botteghino. La crisi e le innumerevoli offerte che arrivano da pay per view, streaming e (purtroppo) pirateria, hanno dimezzato gli spettatori. Lo scatto che fotografa nel migliore dei modi questa situazione arriva dalla Direzione Generale Cinema del MiBAC ed è confermato dall’ANICA: lo scorso anno sono stati staccati (a livello nazionale) il 10% di biglietti in meno rispetto al 2011. Numeri confermati anche a livello locale, ma solo per quanto riguarda le grandi sale, perché i piccoli cinema, tengono.
Il “caso” Tiberio. Il Tiberio o il Settebello a Rimini, per esempio, riscoprono il cinema di qualitá e si conquistano una fetta di pubblico importante.
“Chi ama il cinema di qualità è molto fedele – sottolinea il critico cinematografico, Paolo Pagliarani che tra le altre cose è anche gestore della piccola sala del borgo San Giuliano – al Tiberio, con i suoi 170 posti, si crea un clima più intimo che regala agli spettatori anche l’opportunità, dopo la visione, di rimanere a parlare della pellicola e comunque socializzare. Cosa più difficile nei multisala dove, finito il film, devi subìto uscire”.
Il Tiberio è anche stato il primo cinema a proiettare in digitale e con la sua offerta mirata (film di qualità, opera live) e occasionale (non ha una programmazione settimanale) ottiene il pienone in sala.
“Anche quando proiettiamo film già trasmessi nelle multisala, abbiamo un buon pubblico, segno che la gente ama il cinema, quel che manca è l’offerta”.
Proprio per questo, dal 2008 a San Giuliano si proietta anche l’Opera che “rappresenta il futuro per avere nuovo pubblico” conclude Pagliarani.
L’interiorità dell’Africa. Si differenzia completamente il cinema Africa di Riccione. Chiuso per cinque anni ha riaperto puntando sulla crescita interiore e trasformandosi in una sala comunità dove scompare il biglietto e compare la tessera.
“Il primo anno è stato abbastanza faticoso – spiega il parroco don Franco Mastrolonardo – adesso si lavora abbastanza bene perché il nostro obiettivo è quello di proiettare film di crescita umana, spirituale e culturale”.
Per questo motivo si punta alle rassegne mensili dove vengono proiettate tre pellicole oltre ad eventi ad hoc come è stato per la “Maratolkien”, la maratona non stop del ciclo del Signore degli Anelli portata sul grande schermo lo scorso 27 aprile.
“Abbiamo circa 300 tesserati e a proiezione possiamo far entrare solo 99 persone. – spiega Francesca Gussoni, presidente dell’associazione Nuova sala Africa – Adesso, con l’arrivo dell’estate, essendo una città turistica, passiamo dalla rassegna mensile a quella settimanale”.
L’assalto della “pirateria”. Una filosofia diversa di vivere il cinema quella della sala Africa che non subisce l’assalto della pirateria.
“Ci dovrebbero essere un maggior controllo e leggi più severe come ci sono in Francia. Molte persone non vanno più al cinema perché possono scaricare i film da internet o vederli in streaming”.
Un problema, quello della pirateria che colpisce soprattutto le multisala.
“Il problema del calo – conferma Giovanni Giometti, proprietario delle multisala di Riccione e Rimini – è dovuto anche al fatto che mancano i film. In Italia non si produce più. Poi essendo Rimini e Riccione città di mare, il cinema diventa stagionale e quindi in estate diminuisce notevolmente l’affluenza”“I giovani al sabato sera, le famiglie alla domenica pomeriggio, gli aficionados nei giorni feriali” fotografa la situazione il direttore della sala di Savignano, Roberta Giovagnoli. C’è chi critica i prezzi troppo alti, ma il direttore respinge al mittente. “I costi sono consoni allo spettacolo che viene proposto. Inoltre basta prestare attenzione alle promozioni messe in campo per ottenere tutto l’anno delle agevolazioni sostanziali”.
Pollice verso anche per chi si lamenta delle lunghe file. “Da tre anni a questa parte la vendita on line è aumentata. Stiamo parlando di un mercato di provincia attorno al 5% del totale, ma l’incremento esiste e permette allo spettatore di eludere file alla cassa, e alla cassa evitare la congestione di pubblico”.
Natascia Lorusso