Parole che suggeriscono un’idea, ma poi la realtà è ben altra.
Esempio n. 1: “concordato”. La radice è quella di concordia, la conformità di intendimenti, sinonimo di intesa, pace e armonia. Ma il concordato per l’aeroporto “Fellini”, a Rimini, ha messo tutti contro tutti, nutrito veleni e sospetti, acceso polemiche e discussioni. Talmente concordi che pare che di concordati possano anche essercene due.
Esempio n. 2: “particolareggiato”. A scuola se il nostro tema era particolareggiato ci meritavamo un bel voto, voleva dire che avevamo studiato ed eravamo entrati dentro la materia. Associato, invece, alla parola “piano” l’aggettivo, soprattutto a Rimini, assume una valenza negativa. Un piano particolareggiato non è buttato lì tanto per fare: va nello specifico e nei dettagli, quindi denota l’intenzione effettiva di costruire qualcosa. Per cui, nella filosofia attuale, altro che bel voto; il piano va incontro a probabile bocciatura.
Esempio n. 3: “royalties”. C’è la radice di “regale”: è quanto dovuto a una realtà sovrana, che dai grandi feudatari di un tempo si è esteso a chiunque faccia uso di un bene altrui. Royalties sono anche quelle che gli albergatori riminesi avrebbero dovuto corrispondere al Palas come riconoscimento per i congressisti ospitati. Nel termine c’è un’aura di nobiltà, nei conti poco più di una miseria.