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Al volante per non perdere il posto

Dalla vendita di auto di lusso alla scelta di specializzarsi come officina per la riparazione e manutenzione delle quattroruote.
La crisi che da tempo attanaglia il settore automobilistico, in particolare quello di più alta gamma, ha indotto dodici ex dipendenti dell’Autopronti di Santarcangelo a cambiare marcia e ad imboccare una nuova strada, più in linea con le esigenze attuali del mercato.
Nasce così Procar, altro esempio di impresa nata dall’inventiva di un gruppo di persone che pur di non perdere il lavoro, hanno deciso di crearselo. E in fretta.
Il declino dell’impero Autopronti Spa, per vent’anni leader nella vendita di marchi prestigiosi (Mercedes in prima linea), è noto da tempo: dopo aver raggiunto l’apice della sua attività, con punti vendita da Cesena a Pesaro e un fatturato, nel 2007, di circa 100 milioni di euro, la gestione ha dovuto fare i conti con il crollo dell’economia e del mercato d’alta gamma. Reggere è diventato via via sempre più difficile, fino ad arrivare, in questi giorni, al concordato.
Parallelamente, Massimo Raggini e altri tre dipendenti di questo impero decidono di rimboccarsi le maniche e di trasformarsi in imprenditori. Mettono insieme come possono qualche soldo (“perché ottenere un finanziamento dalle banche è stato impossibile” spiega Raggini) e propongono ai datori di lavoro di prendere in affitto un ramo specifico della loro azienda, la carrozzeria. Con loro ci sono anche altri otto colleghi che grazie a questo cambio di marcia sperano di riuscire a mantenere il posto.
Tutto questo è avvenuto quando Autopronti era ancora in vita – chiarisce Raggini -. Nel febbraio 2012 l’azienda, per recuperare liquidità, aveva provato a mettere in vendita alcuni immobili non strategici; fra questi l’impianto della carrozzeria. Poiché era improbabile trovare un carrozziere nelle condizioni di acquistare l’intera struttura, l’azienda pensò di motivare l’eventuale compratore dell’immobile incastonando su quest’ultimo un reddito decoroso e sicuro. Così ci affidarono l’attività di carrozzeria pattuendo un canone d’affitto che sarebbe stato ’girato’ al futuro acquirente”. Così nacque Procar.
La vendita non si è concretizzata ed il mercato è ulteriormente peggiorato così Autopronti, nell’autunno del 2012, ha deciso di chiudere e di proporre un concordato; da quel momento Procar ha incominciato ad occuparsi anche delle attività di officina come riparatore indipendente.
In questa avventura abbiamo messo a frutto le nostre competenze continuando ad offrire parte dei servizi che offriva Autopronti – prosegue Raggini -, l’assistenza in particolare, presentandoci non più come operatori ufficiali delle marche che erano state il punto di forza della concessionaria, ma come officina indipendente”.
A distanza di un anno il bilancio è positivo: “In questo momento di difficoltà economica – conclude Raggini – il mercato della riparazione e manutenzione delle vetture usate continua a mantenersi vivo con moltissime persone che vanno alla ricerca di una offerta sobria, rigorosa ed affidabile”.

Alessandra Leardini