A Rimini servirebbe un TRC. Fatemi spiegare. La nuova ciclabile sul lungomare di Marina centro, con conseguente diminuzione dei parcheggi, ha posto una questione cruciale: a quale distanza dal mare è lecito che un automobilista possa parcheggiare? La riposta dipende dal contesto: sui lidi ravennati con le pinete la distanza si amplia e lì ci si va sapendo che si tornerà indietro solo per andare a casa (a parte scordarsi in auto un oggetto la cui importanza è direttamente proporzionale alla distanza del parcheggio). A Rimini, con una vera città alle spalle, l’utilizzo è più dinamico: il riminese esce di casa per andare al mare ma nella giornata balneare c’è anche la spesa e un salto in altri dieci posti. E non è ovviamente sostenibile, per la città e per il sistema nervoso del riminese, che tutti questi spostamenti avvengano in auto. Allora servirebbe collegare agevolmente la città dei servizi alla spiaggia: dritto per dritto, sparando la gente dalla zona monte al mare e viceversa. E allora perché non usare quei pittoreschi trenini che compaiono sulle nostre strade e luna park, e che poi la sera potrebbero tranquillamente tornare ai giretti festosi con bambini e famiglie? Girano pure sotto Natale, in estate sarebbero l’ideale. Con pochissime fermate, per essere davvero rapidi, oppure salendo al volo come in certi paesi asiatici o sudamericani. Un vero Trenino Rapido Cittadino. Però forse è meglio cambiare la sigla.