Avendo più volte perorato la causa fino alla noia anche in questo spazio, non posso che cogliere con favore l’intenzione dell’Amministrazione comunale di attivare nei prossimi mesi chiusure sperimentali del traffico sul ponte di Tiberio. Non tanto per il ponte stesso, che se non lo hanno tirato giù i bombardamenti e il passaggio di centinaia di camion al giorno vuol dire che i romani sapevano pontificare bene. E pure nel pieno rispetto della green economy: dai documenti rimasti non risultano, infatti, significativi consumi di idrocarburi ed energia elettrica per realizzarlo. La questione riguarda soprattutto l’incolumità di quei turisti che, abituati a girar l’Europa dove un monumento è un monumento, si fanno fotografare sul ponte inconsapevoli di trovarsi in mezzo a uno snodo primario del traffico cittadino. Certo, la strada verso la pedonalizzazione è ancora lunga perché un altro posto dove far passare macchine e camion bisogna trovarlo visto che il tunnel si fa fatica a farlo. E gli ultimi esperimenti di chiusura al traffico in quella zona si sono chiusi con fuochi d’artificio non rosa ma neri da parte degli automobilisti. Da qualche parte, però, bisogna cominciare e speriamo che l’iniziativa possa essere davvero il primo atto ufficiale di una campagna a difesa del T.I.B.E.R.I.O. (Turista Inconsapevole Bersaglio E Rischiante Infortuni Onerosissimi).