È risorto: di questo noi siamo testimoni. Ma come possiamo essere testimoni di un evento accaduto duemila anni fa?
L’unica condizione di possibilità per dare testimonianza di un avvenimento che ha dell’incredibile è questa: che noi ne siamo personalmente coinvolti, al punto da poter dire a tutti: “È così vero che è risorto che egli vive in noi, e voi potete vederlo”.
Ecco cosa avviene con la risurrezione: Gesù non solo non si sottrae alla nostra presa, ma continua ad operare con noi; entra in quella misteriosa ma realissima sinergia che gli permette di rendersi vivo e presente oggi, dappertutto, là dove ci sono almeno due cristiani risorti a vita nuova e riuniti nel nome suo, secondo la sua indefettibile promessa: “Là dove sono due o tre riuniti nel mio nome, là sono io in mezzo a loro” (Mt 18,20).
Ed ecco come noi possiamo essere testimoni di questo evento: se lo lasciamo accadere in noi; se permettiamo a Cristo di risorgere in noi, di operare il bene attraverso di noi, di continuare a lottare contro il male, l’egoismo, la cattiveria che c’è dentro e fuori di noi. Se noi risorgiamo da una vita trascinata, da una fede languida, da una speranza spenta, da una condotta incoerente, noi diventiamo i testimoni credibili e convincenti del Signore risorto. Come ci ricorda l’apostolo Giovanni: “Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita perché amiamo i fratelli” (1Gv 3,14).
Nella santa eucaristia noi “annunciamo la morte del Signore; proclamiamo la sua risurrezione, nell’attesa della sua venuta”. Non solo ricordiamo la risurrezione di Cristo, ma la rendiamo presente qui e ora per la grazia del suo stesso Spirito.
Possiamo allora accogliere l’invito di s. Paolo: “Offrite voi stessi a Dio, come vivi tornati dai morti” (Rm 6,13). Se siamo risorti con Cristo, diamogli una mano. Mettiamoci a sua disposizione per aiutare i tanti fratelli “morti” attorno a noi, per farli risorgere a vita nuova. A una vita bella e buona, riconciliata e irreversibilmente donata, una vita illuminata dall’amore, inondata dalla pace, profumata dalla gioia.
La gioia: di questi tempi? Sì, vedi Papa Francesco. Abbiamo bisogno di cristiani più contenti. Tutti. Auguri!