Difficile aggiungere altro ai tanti ricordi espressi dai riminesi in occasione della chiusura, dopo 40 anni, della storica cartolibreria “La Moderna”. Vorrei magari ricordarne il ruolo in un contesto che sembrava, ai miei occhi da scolaretto, pressoché perfetto. Le spese spicciole – un pennarello da rimpiazzare o i fogli protocollo – alla cartoleria di quartiere. Alla Moderna invece ci si andava per le grandi occasioni: il corredo di inizio anno scolastico o gli addobbi di Natale. Ogni esigenza aveva il suo negozio. Oggi invece i centri commerciali hanno creato situazioni paradossali: come possiamo dare un’educazione commerciale ai bambini noi adulti che abbiamo inventato la scusa “vado all’iper che faccio prima e/o costa meno”, valida anche quando dobbiamo comprare un solo oggetto? Che ci si metta di meno spesso è tutto da dimostrare. E sul risparmio sarà anche vero, ma poi torniamo con cose che non pensavamo di comprare ma erano in offerta e mica vorrai lasciarle lì. Celebre il caso di Balotelli che un giorno a Manchester ricevette dalla madre una lista di acquisti a uso domestico. Tornò con due scooter, un tavolo da ping pong, un trampolino elastico e tanto altro dimenticando però quel che aveva chiesto mamma. Nessuna crociata contro gli iper, sia chiaro: anche noi siamo nei tempi moderni. Ma com’era semplice la vita quando il nostro iper era La Moderna.