Il dibattito sulla tassa di soggiorno si è fatto in alcuni frangenti un tantino cattivello. Certo, non è facile trovare il compromesso tra chi la ritiene necessaria per riqualificare l’offerta e chi la definisce un autogol senza mezzi termini. Prima di tutto bisognerebbe però capire se non c’è qualche altro modo di arricchire la nostra offerta a costo zero o giù di lì, che quello mette d’accordo tutti. Faccio l’esempio di due recenti “acquisti” che hanno incrementato l’appeal del centro storico di Rimini. Il primo è la cornice di porta in piazza Cavour: fu installata in occasione degli eventi del Natale 2011 ma giustamente è rimasta lì visto che incuriosisce un sacco di turisti, soprattutto stranieri, che ci si fanno fotografare divertiti (magari si potrebbe specificare qual è il lato giusto, visto che qualcuno si fa immortalare con la banca come sfondo invece di fontana e teatro). Il secondo è il busker, tra l’altro di casa nostra, ormai presenza fissa in piazza Tre Martiri dove da solo canta, suona la chitarra e le percussioni con un ampio repertorio italiano e internazionale. Le sue esibizioni raccolgono sempre un nutrito pubblico, e non solo di uomini in attesa della compagna che fa shopping. Due idee semplici ma efficaci. E soprattutto a costo zero. Perché allora non estendere il ragionamento a 360 gradi? Solo per curiosità: quando son state tolte dall’acqua, le altalene della Cocacola son finite dal ferrovecchi o per caso le abbiamo conservate con l’antiruggine?