Piove. E l’acqua filtra. Nevica. E l’acqua sgocciola. E gli studenti sono costretti a soluzioni di emergenza. Succede tutto al liceo “Serpieri” di Viserba. Non all’interno di una scuola vecchia e stravecchia, ma all’interno di un edificio che ha visto aprire le proprie porte non più tardi di cinque anni fa.
I primi problemi. Purtroppo, per un motivo o per un altro, dal settembre 2007, la scuola ha avuto sempre a che fare con infiltrazioni tanto che la Provincia, a più riprese, è intervenuta con soluzioni tampone. Periodicamente, poi, è alle prese con qualche piccola crepa. Molti tecnici puntano il dito nei confronti della piccola falda acquifera vicina al luogo di costruzione, e anche sul tetto a terrazza. Forse è la vicinanza della falda, fatto sta che a volte esalazioni non proprio piacevoli salgono la scala che porta al piano superiore. Alla succursale del “Glicine”, a fianco della struttura principale, il problema numero uno è il riscaldamento: un po’ freddo in inverno, troppo caldo quando la stagione volge al bello.
“Tutte questi acciacchi sono strani per un edificio relativamente nuovo. – ammette Denis Pari, classe IV e da quest’anno rappresentante d’Istituto – Ne abbiamo parlato anche in Consiglio, la scuola però dialoga abitualmente con la Provincia per risolvere le questioni aperte. Gli studenti avvertono i disagi ma per fortuna il clima tra i banchi è positivo”.
Un esempio è dato dalla decisione dell’assessore provinciale alla Scuola, Meris Soldati, di mettere fine alle problematiche con una soluzione definitiva.
“I lavori – spiega il dirigente scolastico del liceo, Domenica Mauri – dovevano partire durante il periodo estivo, purtroppo, però, la Provincia non ha potuto sbloccare le risorse necessarie e quando l’ha fatto eravamo già in autunno. Nonostante tutto, si è deciso di partire lo stesso”.
Peccato che la pioggia non sia stata clemente e così, a dicembre, nuove infiltrazioni hanno costretto al “trasloco” tre classi. Ma proprio da questo episodio è nata una bella iniziativa.
Studenti e genitori pittori. “Le risorse degli Enti sono sempre minori – continua la preside – e quindi quei lavori che una volta erano all’ordine del giorno, oggi si fatica a realizzarli. Uno di questi è la tinteggiatura delle pareti. Prima delle vacanze natalizie, un gruppo di studenti mi ha chiesto se poteva verniciare le proprie aule, ho portato la proposta in Consiglio scolastico e tutti l’hanno accettata con grande gioia. La Provincia ha fornito il materiale e ha spiegato ai ragazzi come muoversi. Successivamente, ai ragazzi si sono aggiunti anche diversi genitori e devo dire che questo è stato un bellissimo esempio: ragazzi, padri e madri che hanno sacrificato giorni di ferie per dedicarsi alla scuola”.
Nuovo allagamento. Giusto il tempo di tornare in classe, stare sereni per un mesetto, un mesetto e mezzo, che a fine febbraio i problemi sono tornati a… galla. Tutta colpa della neve che, una volta scioltasi, ha costretto insegnanti e alunni ad abbandonare il primo piano con i bidelli a smistare i ragazzi in aule al pianterreno o in laboratori d’emergenza, alcuni dei quali privi addirittura dei banchi. In totale nove classi sfollate.
“La grande collaborazione con la scuola ha ridotto al minimo i disagi – interviene l’assessore – ma il problema lo risolveremo in via definitiva solo completando l’intervento. Speriamo di poterlo realizzare in questi giorni”.
Speranza condivisa dalla Dirigente, al “Serpieri” dal 2011.
“Purtroppo gli operai non sono riusciti a completare la copertura e quindi la neve ha creato tutte queste problematiche. L’augurio, come sottolineava l’assessore Soldati, è che entro la fine del mese, il cantiere venga chiuso definitivamente. Vorrei sottolineare, però, che quel lunedì mattina, alle 7.15, eravamo già tutti sul posto con i tecnici della Provincia e insieme abbiamo deciso che non sussistevano le condizioni per poter svolgere lezione. A quel punto le soluzioni possibili erano due: o mandare tutti a casa, oppure cercare soluzioni alternative. Abbiamo scelto di seguire questa seconda strada mandando i ragazzi in altre aule, e chiedendo addirittura due spazi all’Einaudi”.
A distanza di due settimane la situazione è migliorata, ma non si è ancora risolta.
“Alcune classi non possono ancora rientrare, ma ci siamo attivati per creare meno disagi possibili. Speriamo che questi lavori risolvano definitivamente tutti i problemi d’infiltrazione”.
Anche perché da Corso d’Augusto non si può certo dire che non si sia fatto tutto il possibile per creare meno problemi possibili agli alunni che siedono sui banchi della provincia.
“Lo scorso anno – precisa la Soldati – sono stati spesi 750mila euro per rifacimento tetti, sistemazioni e altri interventi di edilizia scolastica. Non appena recupereremo altre risorse, torneremo sulle scuole”.
Francesco Barone