Vincendo a Siena, contro il fanalino di coda, i Crabs avrebbero avuto la quasi la certezza, non matematica ovviamente, di salvarsi e anche con imprevedibile anticipo. Già, se avessero vinto, invece hanno perso subendo una batosta memorabile segnando, per illustrare qualche dettaglio, appena 54 punti e subendone 67 da una squadra che fino a domenica viaggiava sotto i 60. Il peggio è che è stata ceduta pure la differenza canestri e questo è francamente troppo. Scorrendo la cronaca, Rimini, pur non dando mai l’impressione di poter vincere, nonostante qualche passaggio a vuoto (24-4 il parziale alla fine del primo tempo), si ritrovava sotto di otto con tutto l’ultimo quarto da giocare. Un’accettabile precisione al tiro che fino a quel momento era mancata, si imponeva per una rimonta non impossibile. Il parziale di 7-0 lo faceva, invece, Siena, con Rimini a rispondere con un solo canestro negli ultimi cinque minuti. Finiva così malamente l’incontro (67-54) in terra di Toscana, sempre avara di soddisfazioni con l’unica eccezione di Castelfiorentino. Nella disfatta si è salvato il solo Squeo, che già come contro l’Acmar Ravenna, della settimana scorsa, è stato il solo top scorer della squadra con 14 punti, ma anche il miglior rimbalzista e sì che aveva davanti un certo Roberto Chiagic che, a dispetto dell’età, è ancora un validissimo “centro”. Ma Squeo era troppo solo, non c’erano alternative alle penetrazioni, la prova lampante è data dalla concessione di soli due tiri liberi (!) in 40 minuti. E ora l’incontro con la Don Bosco Livorno di domenica prossima, il primo di tanti spareggi che attendono da qui alla fine, i Granchi. Fortunatamente tutte le squadre che erano in coda, con l’eccezione appunto di Siena, hanno perso per cui, in classifica, nulla è ancora perduto, ma l’imperativo non dilazionabile è vincere. E subito.
Pier Luigi Celli