Avete presente quella barzelletta sui carabinieri: maresciallo, mi guardi se la freccia dell’auto funziona. E lui: adesso sì, adesso no, adesso sì, adesso no… Ecco, la trattativa per il passaggio del Rimini dal gruppo di Biagio Amati alla Bse è stato proprio così. Un giorno era fatta, quello dopo no… Una vicenda che a qualche tifoso del pallone, ma a spicchi, ha ricordato la Riviera Solare, questo fantomatico gruppo che doveva riportare il basket riminese sui parquet griffati della serie A1. Invece nulla. Anzi, peggio. Perché più che “solare”, quel periodo, ha fatto franare anni e anni di onorata storia. Per carità, il gruppo Bse è quotato in borsa, è un gruppo serio, formato da persone a posto, tutto quello che volete. Però, alla fine, non hanno mantenuto la promessa. “Ma è solo rimandata” dicono da piazzale del Popolo. Già, ma vallo a spiegare ai tifosi dopo che sui giornali si sono fatti i nomi di Ricchiuti, Olivi e addirittura Kroldrup. Vallo a spiegare a tutti quei tifosi che ascoltando le parole del presidente Amati si erano illusi di poter tornare agli antichi fasti, quelli della Cocif. Ah, già, loro non erano riminesi, quindi meglio lasciar stare… Adesso, però, bisogna che qualcuno della società spieghi per bene cosa è successo perché con la passione non si può scherzare!
Francesco Barone