In questo inverno molti italiani, e tra loro tanti riminesi, non vedono l’ora che arrivi la notte per ritrovarsi nel chiuso delle mura domestiche e dedicarsi ai loro giochi proibiti. Calmi calmi, niente di licenzioso. Trattasi del Ruzzle (pronuncia ràs-zol), gioco che, essendo studiato apposta per i dispositivi portatili col touch sreen, poco si presta all’orario di ufficio come i suoi predecessori da pc. Il Ruzzle mette insieme il vecchio – è un po’ paroliere, un po’ crucipuzzle – al nuovo: si gioca sfidando online conoscenti o sconosciuti. E perché allora non pensare a un grande evento sulla nostra Riviera? In fondo le nostre spiagge hanno storicamente sostenuto l’industria dell’enigmistica facile, quella dei pacchetti “due crucipuzzle e una biro” (spesso non funzionante) a tremila lire nelle edicole balneari, opposta a quella “difficile” della Settimana Enigmistica i cui cruciverba prima dell’avvento di Google erano irrisolvibili in spiaggia senza avere la Treccani a portata di mano. Penso a un evento estivo, senza andare troppo in là che le mode passano, con la più grande partita di Ruzzle collettiva della storia. Ricchi premi per i vincitori e relativa serata di festa per tutti, da chiamare ovviamente “Notte ruzzle”. Che ne dite? Pensateci un po’. Intanto vogliate scusarmi, Criceto78 mi sta sfidando sul telefonino.