Alcune considerazioni per motivare la partecipazione dell’Azione Cattolica diocesana alla realizzazione del Convegno sulla famiglia “speranza e futuro per il nostro territorio”.
L’Azione Cattolica italiana sta promuovendo e realizzando un cammino di avvicinamento e preparazione alla 47° Settimana sociale dei cattolici, che avrà luogo a Torino nel settembre di quest’anno ed avrà come tema Famiglia: speranza e futuro per la società italiana, un cammino costituito da ben 16 convegni regionali e pubblici sull’argomento, che sottolineano, per la maggior parte, la visione della famiglia come risorsa. A questo proposito cito soltanto il titolo del convegno di gennaio per la Lombardia, Famiglia e territorio. Fragilità e risorse e quello strettamente concomitante al nostro, in Liguria, Famiglia: risorsa per la Chiesa e per la società.
Come sottolinea nell’intervista sull’ultimo numero della rivista “Segno” il presidente nazionale Franco Miano, è nello stile ed – aggiungerei personalmente – nella sostanza dell’Azione Cattolica offrire un contributo di riflessione ed impegno alla Chiesa ed alla società, promuovendo un’opera di sensibilizzazione e di responsabilità sui temi che fondano la vita della persona, tra i quali alla famiglia spetta un ruolo di primo piano.
C’è stata poi una riflessione tutta diocesana che ci ha motivati alla scelta di partecipare al Convegno, quella di tener fede in questo modo all’impegno per una pastorale integrata, in cui mettere in campo le risorse di cui ogni realtà dispone a favore di un progetto unico.
In particolare al settore Adulti, al Movimento Lavoratori ed al Movimento di Impegno Culturale è stata affidata la serata d’apertura, che ha al centro la relazione della professoressa Pina De Simone, Le radici e le ali: educare in un epoca di pluralismo.
Nella presentazione alla stampa dei due Convegni che si succederanno nei prossimi fine settimana (il primo sarà quello sui preadolescenti e sui loro mondi vitali), il vescovo Francesco notava che la famiglia costituisce il comune denominatore dei due eventi, così come lo sfondo sul quale tutto si muove è rappresentato dall’impegno della Chiesa italiana per questo decennio, dedicato all’educazione.
La famiglia ricopre infatti, accanto alla funzione procreativa, una responsabilità generativa della persona, dei suoi valori, delle sue abilità, delle relazioni primarie, che costituiscono un vero e proprio investimento in capitale umano, non solo per i singoli, ma anche per la società intera.
Oggi siamo abbastanza condizionati nel credere che il progresso sia frutto soltanto di cifre, bilanci, ricchezze materiali da possedere e sfruttare, mentre è il prendersi cura della vita delle generazioni più giovani, che costituisce il presupposto di tutto quel capitale su cui la società investe la sua speranza di futuro.
Ognuno dei tre soggetti impegnati nella realizzazione di questo Convegno vi ha trovato motivi di interesse. Il settore Adulti vuole offrire una riflessione sulla responsabilità primaria degli adulti stessi nei processi generativi dei più giovani; il Movimento Lavoratori, ha ben presenti le difficoltà economiche delle famiglie, oltre a quelle di conciliare i tempi del lavoro e della vita familiare; il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, anche in questo ambito, vuole contribuire a rinsaldare il legame tra la fede che ci anima, la cultura che ne approfondisce le ragioni e la vita in cui spenderla come dono.
Citiamo a margine dell’informazione sul Convegno, come prova di un impegno che non viene meno ed incontra una richiesta precisa dei nostri giovani, il Corso per fidanzati “Io ho scelto te”. Si propone un cammino “dall’emozione al progetto” dedicato alle coppie come formazione non imminente al matrimonio che in questi ultimi due anni ha visto la presenza di un numero significativo di giovani frequentanti.
Mirna Ambrogiani,
Presidente diocesana