Per fortuna il tanto bistrattato calcio entra nelle scuole primarie e secondarie e lo fa non nel campo erboso o in terra battuta, ma nelle aule. Questo grazie a Giancarlo Carnevali, ideatore e presentatore del progetto “Lezioni di calcio…lezioni di vita”.
“Provo a spiegare ai ragazzi che l’etica del calcio non è quella che vediamo in tv, non è il pallone degli interessi e degli scandali, ma un meraviglioso gioco che, come un aforisma di vita, insegna principi multidisciplinari: lealtà, sacrificio, superamento ostacoli, amicizia, spirito di squadra, tenacia”.
Giancarlo ha un passato da calciatore. Poi un brutto infortunio gli ha fatto appendere al chiodo le scarpette, infilando subito dopo quelle di allenatore nei settori giovanili del Santarcangelo e del Verucchio, dove attualmente allena gli Esordienti.
“Nella mia piccola carriera da calciatore ho avuto l’onore di essere allenato da personaggi noti, ma più di tutti devo gran parte della mia conoscenza del calcio, sia istruttiva sia genetica, a mio padre Gianni”.
Gianni purtroppo è venuto a mancare esattamente un anno fa. Fu il bomber del Rimini dal 1975 al 1977, stagioni culminate con la storica promozione in serie B.
“Uno dei motivi per cui ho cominciato ad allenare è proprio perché quando sono in campo sento il mio papà fuso in un’unica persona con me stesso. È una sensazione impossibile da spiegare. Oltre a mio padre c’è un’altra persona alla quale sono molto legato, il mio mentore, il professor Emilio Cecchini, insegnante di Metodologia di allenamento all’Università di Scienze sport e salute di Urbino”.
Beppe Autuori