Lo chiamano il Ferguson della Romagna. Perché 8 anni consecutivi seduto sulla stessa panchina, non è da tutti. Oscar Farneti e la Savignanese (Eccellenza) si sono sposati nel lontano 2005 e il loro sembra un matrimonio felice.
Mister, dica la verità: qualche volta una crisetta ci sarà pure stata?
“Assolutamente no. Non c’è mai stato nessun tipo di problema. Ho avuto la fortuna di avere persone al mio fianco, dal presidente ai dirigenti passando per lo staff, che non mi hanno mai condizionato nelle scelte, che mi hanno sempre appoggiato, nella vittoria, senza eccessivi entusiasmi, e nella sconfitta senza drammi di alcun genere. Credo che questa sia la cosa migliore che possa accadere a un allenatore”.
Ma otto anni sono lunghi, come è possibile che non si sia stancato?
“Semplicemente perché amo il lavoro che faccio, l’andare al campo ogni giorno e amo poterlo fare in un ambiente che me lo permette. E poi cambiare per quanto mi riguarda non dà stimoli. I miei stimoli si rinnovano ogni domenica quando mi siedo sulla panchina per guidare i miei ragazzi alla migliore prestazione. Ero felicisissimo il giorno in cui ho detto sì alla Savignanese e sono felice oggi, a distanza di otto anni. È logico che di contatti ce ne sono stati, diverse squadre mi hanno cercato, ma io sto bene qui e visto che anche in società mi stimano, continuiamo questa avventura”.
Avventura che in questa stagione non è che sia partita nei migliori dei modi.
“Questa è un’annata un po’ particolare perché le difficoltà economiche hanno tolto risorse alle casse della società che comunque, con il presidente Bruno Magnani, ha fatto veri e propri salti mortali contribuendo a dare alla squadra un aspetto più che dignitoso. I ragazzi si stanno impegnando tanto e i risultati arriveranno. Abbiamo cambiato molto ed è normale che ci voglia un po’ di tempo per rodare bene i meccanismi”.
Tradotto, puntate alla salvezza?
“Vediamo cammin facendo. Sicuramente prima ci mettiamo in salvo e meglio è”.
Senta, ma lo sa che in girano la paragonano a Sir Alex Ferguson per la sua lunga militanza sulla panchina gialloblù della Savignanese?
“Io non posso essere paragonato a Ferguson, per due motivi: primo, non sono mica così vecchio e, secondo, non ho tutti i suoi soldi”.
Cristian Tartaglia