Con tutta la buona volontà, per chi non è addetto ai lavori, le questioni relative al demanio sono algebra, tra regolamenti e direttive che si sovrappongono in un intricato labirinto tecnico-giuridico. E pensare che, sfogliando un giornale locale dei primi anni ’50, il sottoscritto si è imbattuto in un articolo nel quale in due paragrafi erano riportate tutte le necessarie disposizioni per gli operatori balneari dell’epoca, compresa quella che stabiliva che gli ombrelloni dovessero essere a righe tutte larghe uguali con colori a piacimento del titolare. Oggi, per dire, il piano dell’arenile di Rimini supera le 60 pagine, dove si parla di ingombro di corpi stagionali e criteri distributivi e morfologici. Un passaggio giusto per dare un saggio dello stile: “qualora a seguito dell’adeguamento del vigente PRG alla L-R. 20/2000 il Piano dell’Arenile assuma valore di POC, si applica il comma 12 dell’articolo 30, ovvero il comma 2 bis dell’articolo 31 della medesima L.R.”.
Altro che “boccia” armati di rastrello: oggi ai bagnini servono equipe di ragionieri, geometri e giureconsulti. Per non parlare di quel che dice l’Europa, roba da statisti. Stare nella Bolkenstein? Uscire dalla Bolkenstien? Starci in birkenstock? E poi cos’è la premialità? C’entra qualcosa coi giochi da smontare? Ci sono leggi particolari per i giochi a premi? È per questo che il mio bagnino a ferragosto organizza sempre la tombola?