Il Ferragosto è passato ormai da un paio di settimane e, nonostante la crisi, sono stati numerosi i mass media che si sono occupati di Rimini e dintorni. Paesi diversi per continente, cultura e lingua.
M6, i francesci e il grande abbaglio. I primi a parlare di Rimini sono stati i francesi che, sul canale televisivo nazionale M6, hanno mandato in onda un documentario di quasi un’ora dedicato a seguire la vita di un gruppo di ragazzi e ragazze europei che d’estate lavorano per le discoteche della Riviera. Peccato che il documentario sembri ambientato più nella Rimini degli anni Ottanta che in quella attuale, come del resto dimostrano anche le parole usate per descrivere il documentario sul sito dell’emittente: “Ogni estate, milioni di giovani provenienti da ogni parte d’Europa arrivano a fare festa sulla costa adriatica. Ma come ha fatto Rimini, località balneare un po’ pacchiana e fuori moda, a divenire il luogo d’incontro dei festaioli d’Europa? Semplice: le pensioni per famiglie si sono trasformate in hotel low cost con un ambiente folle. Sulle spiagge ogni notte si fa il pieno di beach party, belle ragazze e Dj affermati. Per garantire tale atmosfera, gli stabilimenti reclutano squadre di giovani studenti poliglotti, con un debole per i capelli biondi delle svedesi”. Insomma, una Rimini più adatta ad un diario dei ricordi che simile a quella attuale, in cui i turisti russi hanno sostituito quelli del Nord Europa. Il documentario diviene, ahi noi, più verosimile nella seconda parte, in cui parla del problema dei venditori clandestini sulle spiagge. E lo fa utilizzando parole poco lusinghiere: “La Dolce Vita e il divertimento all’italiana, tuttavia, non sono tutto. In alta stagione, oltre alla popolazione residente, esplode anche la delinquenza. Caos, affari, commercio illegale: quando vengono catturati, alcuni trasgressori non esitano a tirare fuori il portafogli per cercare di corrompere i poliziotti. In cambio, le forze dell’ordine hanno metodi piuttosto muscolosi; a volte addirittura al limite. In estate, la costa adriatica vive sotto l’alta-tensione”. Insomma, sembra proprio che un po’ di marketing nei confronti dei mezzi di comunicazione d’oltralpe non ci farebbe affatto male. Ma attenzione, non mandiamoci ragazze immagine!
San Marino? Luogo ideale, parola d’inglese. Dalla stampa francese a quella di lingua inglese. Dai locali della Riviera a San Marino. A parlarne è il corrispondente del periodico online dedicato agli affari Business Insider, in un articolo dal titolo quantomeno incoraggiante: “Questo paese libero dovrebbe essere sul vostro radar…”. Il titolo non è male, in effetti, e l’incipit è anche meglio: “La chiamano la Serenissima Repubblica di San Marino. A dire la verità, questo è il nome ufficiale. Ed è azzeccatissimo… perché si tratta sicuramente di uno dei luoghi più ideali del pianeta in cui trovarsi”. Niente male, eh?
Da San Giovanni alla Bassa Sassonia. Poteva mancare un giornale tedesco? No. E, infatti, ecco lo Schaumburger Zeitung che racconta la vita quotidiana di 211 giovani provenienti da ogni parte d’Europa per frequentare l’Università Estiva che tutti gli anni ha sede a Rinteln, nella Bassa Sassonia. Tra questi giovani c’era anche Vieri Spinatelli, di San Giovanni in Marignano che, intervistato dal quotidiano, ha raccontato la sua esperienza.
Fabio Parri