Lo svilupparsi delle cose nell’amministrazione di Gemmano non sembra avere precedenti nella storia dei nostri comuni, e se non si trattasse di una questione dai risvolti gravi per la vita della comunità locale si potrebbe relegare in una categoria più vicina alla soap opera che alla normale dialettica politica.
I fatti sono noti ai lettori: la maggioranza eletta nella primavera del 2009, con 8 consiglieri più il candidato sindaco Edda Negri diventato primo cittadino, si è spappolata oltre un anno fa quando si è aperto prima un “fuoco amico” da parte di alcuni promotori della lista poi un balletto di dimissioni dalla Giunta e dal Consiglio comunale di tanti esponenti della lista da rendere oramai impossibile raggiungere perfino il numero totale dei membri. Così da parecchi mesi in Consiglio ci sono due opposizioni, quella uscita dalle urne con i 4 esponenti della lista civica orientata verso il centrosinistra e quella formatasi dopo la fuoruscita di altrettanti consiglieri eletti tre anni fa nella civica di centrodestra.
Qualunque sindaco di fronte ad una palese perdita di maggioranza si sarebbe dimesso, anche perché non si tratta di una fronda occasionale, la situazione si protrae almeno dall’inverno scorso e non sembra avere alcuna possibilità di soluzione. Per ben due volte la Negri non ha visto approvato il bilancio consuntivo 2011, a inizio maggio e lunedì 11 giugno quando addirittura ha chiesto un voto per continuare ad amministrare (l’aveva chiamato “atto di responsabilità nei confronti del Consiglio Comunale”) ricevendo una sonora bocciatura: ben 8 voti contrari e solo 4 favorevoli.
Di fronte a tutto questo il sindaco continua a non dimettersi e tenterà ancora una volta di avere quella fiducia che tutte le opposizioni da mesi continuano a negare. Ci riproverà entro fine mese, entro cioè la scadenza dei termini di legge per l’approvazione del bilancio preventivo 2012, se non l’otterrà l’arrivo delle dimissioni e del commissario prefettizio saranno inevitabili.
Maurizio Casadei