Gli anniversari sono occasioni propizie per ripensare al proprio carisma con gratitudine ed anche con sguardo critico, attento alle origini storiche ed ai nuovi segni dei tempi”
Così il Papa Benedetto XVI si è rivolto ai circa 200 responsabili nazionali e locali del MEIC nell’udienza concessa il 19 maggio scorso.
Ripensando agli 80 anni del MEIC si può confermare che esso continua ad essere una presenza viva ed attiva nel seno dell’AC, di cui è un Movimento, in quanto ne condivide gli ideali e gli obiettivi pastorali. Inoltre è “legato per ispirazione ideale e ragioni storiche alla FUCI…” come recita lo Statuto, ricordando che la sua nascita fu voluta proprio dall’allora Presidente Nazionale della FUCI, Igino Righetti, nel Congresso di Cagliari nel 1932 : fu per anni denominata “Movimento Laureati di Azione Cattolica”.
Nei documenti si legge come l’Ecclesialità del movimento abbia sempre ricevuto incoraggiamento e continuità di indicazione magisteriale dai Papi che lo hanno apprezzato e sostenuto: da Pio XI che ne benedisse in modo specialissimo l’inizio, a Paolo VI che guardò con simpatia il suo intento di coniugare il Vangelo e la Cultura: una ispirazione che avrebbe avuto larga diffusione in tempi successivi. Anche Benedetto XVI, nell’udienza del 19 maggio scorso ai Presidenti dei gruppi MEIC radunati in Convegno, ha avuto parole di apprezzamento e di incoraggiamento per il compito che il Meic continua a svolgere coltivando specifica attenzione all’impegno civile nelle professioni e dando un contributo a chi desidera comportarsi “da cittadini degni del Vangelo” (Fil 1,27).
Riferendosi all’impegno gratuito e competente degli intellettuali cattolici, il Papa ha detto. “È la logica del dono, una logica spesso bistrattata, che voi valorizzate e testimoniate: donare il proprio tempo, le proprie abilità e competenze, la propria istruzione, la propria professionalità; in una parola donare attenzione all’altro, senza aspettare contraccambio in questo mondo; e vi ringrazio per questa grande testimonianza”.
Nel ricco e partecipato convegno dei Presidenti dei gruppi MEIC italiani, svoltosi a Rocca di Papa nella bella cornice del lago di Albano, l’intervento che ha destato unanime interesse per il modo semplice e profondo di porlo, è stato quello dell’attuale Ministro della Salute Renato Balduzzi che ha lanciato una sfida attraverso il tema “Il nostro impegno: testimoniare la speranza “. Già Presidente Nazionale del Meic e tutt’ora direttore della sua rivista “Coscienza”, partendo dall’attuale esperienza politica, vissuta alla luce della sua formazione di laico cristiano, Balduzzi ha invitato alla riflessione sulle tre parole del tema proposto in un tempo che, con le parole di Rosmini, si puo’ definire “di frivoli oggetti”. Impegno: come scelta di vita, come donazione totale e non episodica. Testimonianza: non è un rendere conto in modo intellettuale ma un rendersi responsabili delle conseguenze positive e negative dell’impegno assunto. Speranza: è il catalizzatore dell’impegno e della testimonianza. Ed ecco alla fine del suo intervento il suggerimento di piccole ricette, di cinque strade per coltivare semi di speranza: 1) Ricucire il discorso pubblico e quello privato facendo si che il secondo sia coerente al primo; 2) Sobrietà come temperanza di vita, imboccando la via della moderazione in tutti i consumi; 3) Lavorare di più per lavorare tutti; 4) Scegliere la sincerità fiscale; 5) Includere la questione della povertà mondiale nel nostro modo di vivere e farlo in modo esigente, scegliendo (e non subendo) la decrescita in funzione della solidarietà sociale e non come occasione per aumentare il divario tra ricchi e poveri.
Dentro questa cornice bella ed impegnativa si muove il gruppo MEIC di Rimini fedele agli appuntamenti, cadenzati ogni tre settimane, che hanno avuto la caratteristica di alternare temi di Fede e temi di riflessione sociale e culturale. Con l’Assistente padre Dario Di Giosia quest’anno abbiamo rivisitato le radici dell’essere cristiani partendo dal Battesimo e dai suoi simboli: “Se uno non nasce da acqua e spirito” ( Gv 3,5) “Lo avvolse una luce dal cielo” (At 9,3) “Neanche Salomone vestiva come uno di loro” (Mt 6,29) “Tu hai unto di olio il mio capo” (Lc 7,46). La ricchezza culturale e teologica del nostro Assistente è stata un dono, come dono è stata la sua presenza nonostante gli impegni gravosi su scala nazionale ed internazionale affidatigli dalla sua famiglia religiosa, quella dei Passionisti. Con lui abbiamo anche vissuto una giornata ricca di esperienza umana e spirituale nel Santuario di S. Gabriele dell’Addolorata, sotto lo splendido scenario del Gran Sasso coperto di neve.
I temi riguardanti la “polis” sono stati trattati da amici con competenze specifiche che ci hanno permesso di inoltrarci aree di grande attualità: Cattolici e pluralismo politico; Problemi posti dalla riforma universitaria; La crisi del sistema finanziario; A che punto è il piano strategico per Rimini; L’Islam tra noi.
Anche nel prossimo anno vorremmo riflettere su temi che riguardano l’attualità pressante ed il nostro modo di leggerla e di viverla per poter meglio camminare nell’oggi “con altra fede, con altra speranza con altra carità” secondo l’invito di S. Agostino.
Silvia Tagliavini
Presidente Meic di Rimini