Vedersi, divertirsi e trascorrere in spensieratezza, lontano dalla routine quotidiana, momenti di aggregazione. Ma anche riflettere, vivere ambienti permeati di spiritualità, accompagnati da educatori credibili che possano essere guida per i più giovani. In sostanza, per permettere e favorire tutto ciò, alla parrocchia di Cristo Re hanno fondato da cinque anni un circolo ANSPI che è contraddistinto da un nome che, al contempo, è un caldo invito: “Incontriamoci”. È nell’incontro, infatti, che risiede l’opportunità di confrontarsi con gli altri, crescere con loro e quindi anche a livello individuale. A vedere dalle cifre, ma non sono certamente quelle a caratterizzare la qualità delle proposte educative, l’oratorio in questione catalizza l’attenzione e l’interesse di un vasto numero di persone: 473 gli iscritti, 167 dei quali adulti.
“La nostra realtà legata all’ANSPI è nata dalla trasformazione della vecchia polisportiva – commenta Remo Arlotti, Segretario del circolo – Come circolo promuoviamo iniziative che possano coinvolgere tutti”.
Quali attività proponete per i giovani?
“Per i ragazzi è attivo l’oratorio e non mancano i momenti di animazione, le gite e gli incontri con i genitori. È attivo anche un corso di pittura al quale può partecipare chiunque voglia. Inoltre i bambini si vedono tutti i sabato pomeriggio per fare merenda assieme”.
Per gli adulti, invece, a cosa avete pensato?
“A loro è principalmente rivolto lo svolgimento e la partecipazione alla Settimana verde, cioè una gita di più giorni in montagna. Riscuote molto successo anche tra gli anziani”.
Soffrite la carenza di spazi o di animatori?
“Per quanto riguarda gli ambienti disponiamo di un campetto da calcio e di uno da pallacanestro. Sul fronte animatori, invece, ne abbiamo e sono anche bravi”.
Che rapporto intercorre tra circolo e parrocchia?
“La realtà dell’ANSPI è una diramazione della parrocchia. La nostra attività è strettamente legata alla comunità”.
Quali problematiche dovete affrontare nella vostra zona?
“Il nostro territorio si configura come la “periferia del centro” in quanto si colloca a ridosso della città, comunicando anche con le zone confinanti con la campagna. Nel territorio non sono presenti luoghi di aggregazione al di là della parrocchia”.
Matteo Petrucci