Tutto è pronto. Tutto è compiuto. Adesso non rimane altro che incrociare le dita e sperare. Sperare che tra un mese si possa tornare da Casale o Chiavari ritrovandosi alla fontana dei Quattro Cavalli, a Marina centro, per festeggiare. E abbandonare la pagina 216 di Televideo. Proprio come accadde nel 2003 quando la truppa di Leo Acori buttò fuori prima il Grosseto e poi il Gubbio. Ma con un’unica grande differenza: questa volta, il Rimini, non può contare sul vantaggio del secondo posto. Tradotto, per salire di categoria deve mettere insieme almeno due vittorie. Iniziando, magari, da domenica pomeriggio al “Romeo Neri” quando affronterà (calcio d’inizio alle 15) il Cuneo nella gara di andata. Una partita non difficile, ma difficilissima. Per vari motivi, primo fra tutti l’aspetto fisico. I piemontesi sono sembrati in grande salute mentre i biancorossi hanno dato l’idea di essere un attimino in debito d’ossigeno; secondo, il campionato ha sempre detto Rimini e quindi Fantini e compagni avranno motivazioni da vendere; terzo ed ultimo, ai biancorossi del nord basterà un doppio pareggio per staccare il biglietto per la finalissima.
“Sarà una partita difficile – hanno sottolineato in questi giorni i giocatori riminesi – che non si concluderà domenica al Neri, ma vivrà due tempi di novanta minuti. Mentalmente e fisicamente siamo pronti, sappiamo che sarà una battaglia ma abbiamo voglia non solo di vincere questo round ma tutta la guerra”.
Per farlo ci sarà bisogno anche di tutto l’apporto del pubblico e proprio per questo l’appello della società è di accorrere in massa al “Romeo Neri”.
Intanto, nonostante i play off stiano per partire, chi conosce bene l’ambiente biancorosso è pronto a scommettere nell’arrivo di Davide Poletti. Il capitano del San Marino, fresco di promozione, sembra abbia firmato un biennale da 50mila euro. Se fosse vero, per la squadra di Biagio Amati, sarebbe un gran bel colpo.
Francesco Barone