La riforma del lavoro al vaglio del Governo prevede anche agevolazioni per l’apprendistato, inteso come effettivo canale di introduzione al lavoro e non più sfruttamento di giovani a basso costo. Obiettivi senz’altro condivisibili, ma senza entrare nello specifico c’è apprendistato e apprendistato. Qualcuno si è lamentato della scarsa compatibilità dei nuovi scenari con le figura del giovane stagionale, storicamente diffusa in Riviera. In particolare nella versione del bocia: più che un semplice apprendistato, una vera scuola di vita e un’iniziazione al mondo degli adulti. Il bocia può stare appresso al suo tutore per ore e ore come ombra silenziosa, ma con ammirazione e riconoscenza per poter apprendere un mestiere a fianco di chi lo conosce da sempre. Da noi molti bocia sono stati motivati certo dalla voglia di tirare su qualche soldo finita la scuola, ma soprattutto dalla responsabilità di far parte in qualche modo della grande macchina della Riviera. Un modo di sfruttare l’estate senza necessariamente ambire a un immediato reclutamento. Molti bocia sono diventati altro rispetto al mestiere imparato, conservando come prezioso patrimonio quell’esperienza. Caso emblematico, i bocia dei bagnini. A loro bastava godere di riflesso dell’autorità del titolare. Da spendere, più che al collocamento, con le tedeschine. Si fidi caro Ministro Fornero: anche se oggi lavorano in banca o sono ingegneri, quei bocia il loro apprendistato in spiaggia se lo ricordano, eccome.