Con una convincente prestazione a Spilimbergo i Crabs chiudono in bellezza un campionato più che positivo. Per verificare la condizione dei granchietti l’avversario non era certo attendibile perché in effetti la squadra di casa ha resistito solo nel primo quarto chiuso comunque sotto (19-25) per poi cedere vistosamente col passare dei minuti (33-42 all’intervallo, 49-64 al 30’) per cui al suono della sirena il risultato era chiaro: 94-71. Senza Bruni e Filloy, Ambrassa ha portato con sé tre baby e li ha utilizzati senza che la squadra ne risentisse in negativo. Un applauso quindi per Brighi, Marengo e Lopez Rodriguez ma anche per Amadori (5/5 e 4/8), Hassan (7/12 nelle bombe) e anche a tutti gli altri largamenti sufficienti.
Terminata quindi la regular season, i Crabs saranno nuovamente in campo domenica 6 maggio al “Flaminio”, alle ore 19. L’avversario play off sarà l’Almar Ravenna (nella foto Riccardo Silvestrini nella partita di andata vinta dai Crabs) che ha chiuso in sensa posizione perdendo appositamente tra le mura amiche per evitare Ferrara nella parte alta del tabellone. Si replicherà mercoledì a Ravenna (20.30) con l’eventuale “bella” da giocare ancora al “Flaminio2 domenica 13 maggio, sempre alle ore 19. La speranza di proseguire il cammino c’è tutta, basti pensare che l’Almar in classifica ha raggranellato 32 punti contro i 40 dei Crabs e questo è già un dato significativo per cui il pronostico è chiaramente dalla parte dei granchietti, starà a loro dimostrarlo con i fatti.
Da chi sogna a chi ha raggiunto il suo obiettivo: gli Angels. Dopo aver archiviato gara1, infatti, i ragazzi di coach Bernardi sono andati a conquistare la salvezza sul parquet di Castelletto Ticino regalando un sogno a una società che sta facendo davvero i miracoli. Un successo mitigato dalle esternazioni del presidentissimo Fabbri che alla guida della società da ben ventitré anni ha chiesto un maggior coinvolgimento da parte di chi un aiuto può darlo “perché andare avanti di questo passo non è più possibile”. Tradotto, o qualcuno arriva a dare una mano o il futuro si potrebbe tingere di nero.
Pier Luigi Celli