Obiettivo raggiunto e superato per la Campagna “L’Italia sono anch’io”: sono state raccolte oltre 100.000 firme, il doppio delle 50.000 firme necessarie per le due proposte di legge d’iniziativa popolare per cambiare la normativa sulla cittadinanza ai figli di cittadini stranieri (secondo il principio dello “ius soli”, ossia far diventare cittadino chi nasce in Italia) e il diritto di voto alle elezioni amministrative per gli stranieri residenti. Le firme sono state consegnate alla Camera dei Deputati. Erano presenti anche rappresentanti di Caritas italiana, Fondazione Migrantes, Acli, tra i promotori della Campagna insieme a numerose altre organizzazioni della società civile.
“Ora faremo il possibile perché le proposte vengano discusse in tempi rapidi”, afferma Oliviero Forti, responsabile dell’area immigrazione di Caritas italiana. Le Caritas diocesane, spiega Forti, “hanno dato un enorme contributo nella raccolta di firme sul territorio. Questo dimostra che la Chiesa, nelle sue diverse componenti oggi presenti, ha fortemente a cuore questo tema”.
“Questa è solo una tappa di un percorso che sarà ancora lungo e impegnativo – affermano Fondazione Migrantes e Caritas italiana – Impariamo a vivere con gli immigrati e chiediamo agli immigrati di collaborare responsabilmente”. Secondo i due organismi “la cittadinanza responsabile è dunque un tema in divenire che non può prescindere dalla grande realtà di cinque milioni di immigrati regolari e dalle relative questioni connesse all’integrazione”. “È fondamentale favorire il confronto e il dibattito su un tema così importante, per aiutare a comprendere che l’immigrazione non costituisce un appesantimento dei problemi attuali dell’Italia, ma può essere un apporto alla loro soluzione”. Invitano perciò ad “essere aperti, valorizzando anche la nostra identità e la nostra storia plurisecolare, così da farci carico dello sviluppo del nostro Paese senza trascurare gli altri e vivere l’attuale globalizzazione all’insegna della solidarietà e di uno sviluppo autentico”. Recentemente il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, aveva parlato “dello status dei bambini di immigrati che vedono la luce nel nostro Paese, e che frequentano la scuola fianco a fianco dei nostri bambini, avviati insieme nell’unico sentiero della vita”.