Una casa per tutti. Anche per chi è in condizioni di temporanea difficoltà. Il nuovo progetto “Casa Bellaria”, approvato lo scorso giovedì in consiglio comunale, consiste nell’offrire alla cosiddetta ‘zona grigia’, ovvero ai nuclei famigliari a rischio messi sulla soglia della povertà dall’attuale congiuntura economica o da una recente perdita di lavoro, un affitto calmierato di immobili di privati. Garante dell’operazione, il Comune bellariese. “Al momento – spiega l’assessore ai Servizi sociali Filippo Giorgetti – già un immobile è stato messo a disposizione da parte di un privato e il bando appena concluso si è tradåotto nell’interessamento di diversi altri proprietari. Con questa delibera abbiamo formalizzato l’iniziativa, per darle continuità nel tempo”. Lo scopo dell’iniziativa è dare una risposta concreta all’emergenza abitativa di questo momento: in Emilia Romagna, nell’ultimo anno, sono aumentate le richieste di aiuti e contributi e sono cresciuti gli sfratti, con il picco di 124 sfratti medi raggiunto nel luglio 2011. A Bellaria, invece, per ora le famiglie bisognose sono 5. In questo senso l’amministrazione non è stata a guardare e ha subito messo in campo il suo progetto ad hoc. “La peculiarità della nostra idea”, prosegue Giorgetti, “è quella di agire su strutture già esistenti, come le seconde case di privati che rischiano di rimanere sfitte”. Così, per la prima volta, sono gli stessi cittadini a cedere qualcosa di loro, per dare agli altri. Non senza, però, un accordo che tuteli entrambe le parti: “Ai possessori degli immobili chiediamo di ridurre le proprie pretese in termini di affitto di almeno il 20-30 % sul prezzo di mercato. In cambio, l’Ente locale ‘garantisce’ a più livelli, non da ultimo in caso di morosità da parte del locatario” Ma questa è solo una prima fase. Ne seguirà una seconda, dedicata alla selezione degli assegnatari in cui l’ultima parola verrà affidata alla Commissione Affari Sociali.
Il messaggio è chiaro: le amministrazioni sono le uniche a poter dare una risposta alle emergenze abitative. “Di recente è stato istituito un tavolo provinciale”, conclude Giorgetti, “per capire quali siano le soluzioni più consone. Crediamo che gli enti locali possano fare molto di più”.
Marzia Caserio