Lente volute di fumo si alzavano da una rustica tazza, spandendo nell’aria un profumo balsamico di fiori e foglie.
Il caro Armando, seduto, con respiro affannoso, si lamentava con gemiti e sospiri. L’influenza lo aveva colpito e, igienista qual’era, ricorreva spesso alle ricette del buon tempo antico. Bevve lentamente la tisana (fiori di sambuco, tiglio, calendula, alloro e miele) e finalmente ruppe il silenzio dicendo Domani starò bene! Mi colpì la sicurezza della sua affermazione!
Così Padre Giorgio Da Cartosio, erborista cappuccino, inizia il suo celebre libro La salute nelle piante e nelle erbe illustrando le pratiche popolari nella cura delle malattie da raffreddamento (bronchite, raffreddore influenza, asma).Tutte queste malattie sono affezioni virali che colpiscono le vie aeree superiori per cui le mucose si congestionano e starnuti, assieme a cefalea e lacrimazione, procurano un grande malessere generale. Allora come fare? Il raffreddore e l’influenza, che in questi giorni di maltempo sono dietro l’angolo a causa del brusco cambiamento di temperatura e delle precipitazioni nevose, si possono contrastare efficacemente con l’altra medicina (erboristeria, fitoterapia aromaterapia) per mezzo di due metodi: cure esterne ed interne.
Cure esterne: suffumigi e company. Non deve essere la curiosità di una sola volta e neppure una moda passeggera. Anche oggi possiamo ripescare e mettere in pratica le portentose ricette di antica memoria che un tempo erano in uso in tutte le famiglie. Oltre ai suffumigi, che ci permettono di aspirare i vapori caldi impregnati di essenze che si sprigionano dalle ghiandole oleifere delle erbe infuse nell’acqua, aspiriamo in profondità i vapori balsamici che vengono secreti dalle aromatiche per dare beneficio alle mucose congestionate, in particolare con pino mugo e eucalipto. Recenti studi sull’attività batterica dei germi, hanno messo in luce l’alta assimilabilità delle essenze. Oltre che per via orale questo concentrato prezioso delle piante può essere assorbito tramite la cute, per cui si possono strofinare i punti di maggior assorbimento come tempie, polsi, interno del gomito, sterno, interno del ginocchio, pianta dei piedi, con qualche goccia di olio essenziale di lavanda, rosmarino o eucalipto. Le spiccate proprietà antibatteriche, rigeneranti e balsamiche di queste piante sono indiscutibili e ci regalano istantaneamente un benessere totale. Altre piante usate nei vecchi rimedi, per lenire i disturbi da raffreddamento sono: salvia, timo, eucalipto, pino silvestre, verbena, lavanda, rosmarino, niaouli. Questi pregiati olii essenziali si possono trovare in un’unica soluzione chiamata Climàro; con questo preparato si possono fare fumenti, si può erogare il suo balsamico profumo (qualche goccia) negli evaporatori del termosifone oppure se ne può spruzzare un po’ su un panno morbido appoggiato sul cuscino così l’ammalato, aspirando le essenze anche di notte, può essere aiutato nella respirazione. Per prevenzione un altro sistema che dà sempre buoni risultati è quello di versare alcune gocce nell’acqua calda della vasca, oppure in una tazza (non di plastica!) dentro la cabina doccia. Inalando l’aroma che si sprigiona dai vapori caldi, si facilita la respirazione e si ottiene una sferzata di vitalità e vigore grazie alle essenze di pino. Anche il timo, che è conosciuto da tutti solo per essere usato come spezia, è invece una delle più attive aromatiche: è stimolante e tonico e, oltre curare tutti gli inconvenienti dell’apparato respiratorio, è un potentissimo antisettico e ci difende da germi infettivi patogeni per mezzo del Timolo, la sua essenza. La lavanda, “la seduttrice azzurro vestita” è benefica nella cura dell’asma, nell’influenza e nelle congestioni in genere. La sua inalazione affretta la guarigione anche nel mal di gola. Una frizione sul petto, tonifica i polmoni e accellera il risanamento in caso di bronchiti o congestioni polmonari. Un’ottima ricetta della nonna, in caso di mal di gola? Prendete un po’di ricotta fresca (50- 70 gr.) lavoratela in una tazza e applicatela a mò di impacco sulla gola; coprite con un fazzoletto di stoffa e riposatevi; dopo mezz’ora togliete l’impacco. Provare per credere.
Cure interne. Soffrite di raucedine, la voce si è abbassata e le corde vocali sono infiammate? Un ottimo rimedio si ottiene facendo gargarismi più volte al giorno con un decotto di erisimo preparato bollendo per 2 minuti in un litro di acqua 20 gr. di erba. E infine, avete un forte mal di gola, è sera e la farmacia è chiusa? Provate con un cucchiaio di buon miele, versatevi al centro 3 gocce di succo di limone e vedrete…il mal di gola sparirà in un baleno!
Laura Prelati Carboni