L’Alta Valconca laboratorio di sperimentazione sull’energia da fonti rinnovabili. Una strada percorribile per tutelare l’ambiente, riducendo le emissioni di anidride carbonica in atmosfera, produrre energia a costo contenuto e garantire nuove risorse alle casse sempre più vuote degli enti locali senza consumare territorio con nuove urbanizzazioni. L’area collinare della vallata è da alcuni anni al centro di studi, sondaggi e test per l’energia verde e in questi mesi stanno prendendo forma i primi interventi concreti a medio termine.
A Montegridolfo da qualche settimana è operativo un impianto fotovoltaico a disposizione della collettività. L’impianto in questione, collegato alla rete elettrica nazionale dal dicembre scorso, nasce da un accordo pubblico/privato. Il privato ha messo a disposizione del Comune la copertura del proprio capannone per l’installazione dell’impianto fotovoltaico, realizzato da una ditta specializzata che corrisponderà al proprietario dell’immobile un affitto annuale e al Comune 4000 euro l’anno per vent’anni. La cifra verrà reinvestita dall’ente locale nella riqualificazione energetica del piccolo paese, a cominciare dalla sostituzione dei vecchi lampioni con nuovi corpi illuminanti a led per proseguire con il miglioramento dell’isolamento termico degli edifici pubblici.
Una prima esperienza che potrebbe aprire le porte all’installazione, nei paesi dell’entroterra, di nuovi impianti solari pubblico/privati, con particolare riferimento a quelli a terra, a cui gli enti locali sono molto interessati per sfruttare gli ampi appezzamenti di terreno marginali e improduttivi e destinarli alla produzione di energia verde.
Nel frattempo Mondaino si sta preparando alla realizzazione del primo impianto eolico della provincia di Rimini. Dopo anni di sondaggi in località La Marcella, a 350 metri sul livello del mare nei pressi della vecchia discarica e del confine con la provincia di Pesaro, è partito l’iter burocratico per l’impianto eolico che potrebbe entrare in funzione già da dopo l’estate. Il progetto riguarda l’installazione di tre aerogeneratori, con relative pale, alti 71 metri l’uno che però, per la particolare localizzazione e conformazione del terreno, non saranno visibili dalla strada principale e dunque non dovrebbero incidere sul paesaggio. La produzione di energia elettrica stimata è di 5 milioni di kilowattora all’anno per una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 2 mila 500 tonnellate l’anno.
Gabriele Pizzi