Domenica 18 dicembre alle ore 12, le porte della Caritas si sono aperte per ospitare i poveri in attesa dell’ormai tradizionale pranzo di Natale. Il fatto in sé non è un evento eccezionale – la stessa scena si ripete ogni giorno e ogni domenica- ma questo è un appuntamento particolare. Le persone sedute a tavola erano oltre 170 e anziché il normale self service erano servite da un gruppo di scout. Prima del pranzo c’è stata la recita di una preghiera in lingua araba e poi del Padre Nostro. Il menù era natalizio: antipasto, bis di primi, abbondante secondo, frutta e dolce .
Un coro di ragazze ucraine, in costume tradizionale, ha allietato il pranzo, al quale ha partecipato anche Susen e il proprio figlio Sichah. Mamma e bimbo vengono dall’ospedale di Marilena Pesaresi, nell’ambito della Operazione Cuore e sono ospiti di una famiglia riminese in attesa che il bimbo di 5 anni possa essere operato di una grave cardiopatia.
Al pranzo ha partecipato anche il vescovo Francesco, che ha voluto così testimoniare la vicinanza e la condivisione di tutta la Chiesa di Rimini.
I pranzi di Natale infatti sono l’immagine concreta che è possibile vivere insieme tra genti diverse con grande rispetto e amicizia: questo è il vero senso della festa. Sono soprattutto persone che vivono in strada: barboni, profughi, senza tetto. Ma anche mendicanti, stranieri di tante parti del mondo. Età diverse ma anche lingue, tradizioni, religioni diverse: non solo cristiani ma anche musulmani, un grande popolo senza confini. È un miracolo per il quale vale la pena andare a bussare a tutte le porte per raccogliere quello che serve per la festa: i commercianti, i colleghi, gli amici. Ma il miracolo è anche il fatto che credenti di tutte le religioni possano trovare un posto in questa festa: servire ed essere serviti in un movimento di cuori che credono nella salvezza del mondo attraverso la fede, la pace, la concordia tra gli uomini.
A Natale, in tutto il mondo, le famiglie si riuniscono, comprano regali da scambiarsi sotto l’albero, apparecchiano la tavola per la festa: per chi non ha nessuno questa festa, più di tutte le altre, diviene un giorno veramente triste. Per questo la Caritas desidera, proprio in questo giorno in cui Gesù nasce povero per la salvezza del mondo, ritrovarsi insieme come una grande famiglia, dove tutti si possano sentire a casa loro: è l’immagine più bella, che spiega in modo eloquente il suo modo particolare di stare tra la gente, soprattutto con chi è più povero.
Cesare Giorgetti
Dall’Alberghiero cesti di doni
Due classi dell’istituto alberghiero ipssar Malatesta, la 3B (sala) e 3D (cucina) in occasione delle festività natalizie, hanno voluto confezionare, dei cesti dono per i bambini della Caritas di Rimini. La donazione è avvenuta martedì 20 dicembre nella sede
centrale dell’istituto alberghiero di Marebello.