Mamma che fatica! E soprattutto, che rischio! I Granchi vincono la loro ultima partita del 2011 (64-62) grazie a una “bomba” del sempre più tarantolato Riccardo Silvestrini (nella foto) a un passo dal game over. Un successo che regala ai Crabs un Natale sereno. E sì, perché la gara con Monfalcone non si giocherà visto che la squadra friulana è stata tagliata dalla Lega e visto che il 18, Rimini, avrebbe dovuto osservare il suo turno di riposo. Due punti, quindi, che chiudono un anno maledetto per la pallacanestro riminese che dopo oltre 60 anni ha visto scomparire la propria storia per ripartire dalla Divisione Nazionale B. Una vittoria, si diceva, sudata, con troppi errori. In modo particolare in un primo tempo da galleria degli orrori. Non solo per il -11 con cui i granchietti sono rientrati negli spogliatoi, ma anche per quel desolante 1/18 nel tiro dalla lunga distanza. Numeri che, sommati, non facevano per nulla essere fiduciosi in vista della ripresa. Invece al ritorno sul parquet i biancorossi sembravano trasformati, crescendo a vista d’occhio in difesa ma ancor più nella precisione al tiro, anche se, alla fine, la percentuale non è stata di certo il massimo: un poco edificante 34% dalla linea della carità e un sufficente 57% ai liberi. Allora, direte, voi, come hanno fatto Filloy e compagni a battere in rimonta Ravenna? Sfruttando i rimbalzi dove la differenza è stata sostanziale: 52 contro i 33 dei giallorossi. Pensare che al 33’ Ravenna era davanti di ben dodici punti, poi, però, le maglie di casa si sono chiuse, il “Flaminio” è diventato una polveriera e i Granchi hanno iniziato a correre tanto che a 2’50” dalla fine Amadori metteva la freccia (56-55). I ravennati, però, non ci stanno e hanno un colpo di coda con Zambrini che li riporta con il muso davanti (56-58), poi Gasparin fissa il 60 pari a 1’12” dal gong. Ambrassa decide di far fallo su Filattiera che dalla lunetta, però, non sbaglia: 60-62. Credi che sia finita ma gli ospiti non fermano il cronometro e Riccardo Silvestrini s’inventa la “bomba” che decide il match prima del libero della staffa di Caceres che manda tutti a casa per il “e vissero felici e contenti”.
Salendo di un gradino, e spostandoci di qualche chilometro, arriviamo a Santarcangelo. E qui, di sorrisi, ce ne sono davvero pochi. Perché la squadra di Padovano ha subito due sconfitte nel giro di appena quattro giorni. La prima è arrivata nel turno infrasettimanale ad opera di Trieste (64-67) che proprio sul “game over” ha trovato la “bomba” vincente di Ferraro dopo che i padroni di casa erano stati davanti anche di 14 punti. La seconda, invece, si è materializzata a Castelletto Ticino (67-52) al termine di una partita che ha visto Palermo e compagni reggere solo fino all’intervallo, poi il buio totale. E adesso, sabato sera, alle 21, al PalaAngels, c’è la Brandini Firenze che è proprio alle spalle dei clementini con sei punti in classifica. Come dire, è obbligatorio vincere.
Pier Luigi Celli