La crisi non risparmia nessuno e anche a Cattolica le fasce sociali più deboli rischiano di pagare un prezzo troppo alto e prima di tutti gli altri. Sono oltre 220 le persone che si sono già rivolte all’ufficio Servizi Socio-Assistenziali per problemi di natura economica e disagio sociale in genere, tra cui circa una sessantina di nuclei familiari. Intanto fa discutere, in città, soprattutto il caso dell’associazione Il Pellicano, per la quale, da qualche giorno, vi è una mobilitazione generale nelle parrocchie di Cattolica. L’associazione di volontariato, nata nel 1999, regolarmente iscritta al registro provinciale del volontariato dall’aprile 2003, e che aiuta tante persone in difficoltà relazionali e/o di inserimento sociale presenti a Cattolica e nel circondario, ora rischia seriamente la chiusura. “Lanciamo un appello a tutta la cittadinanza – ha ribadito il parroco don Biagio Della Pasqua dall’altare di San Pio V – la crisi sta mettendo in ginocchio le risorse destinate a questa realtà, e se chiudesse significherebbe davvero che a Cattolica è venuta a mancare la carità”. Un appello a cui hanno fatto seguito alcune offerte di fedeli durante le ultime celebrazioni religiose, ma non basta. E per il quale anche il parroco ha alzato i toni: “Cerchiamo di capire che in questo caso c’è bisogno di un aiuto serio, e non di pochi centesimi”. L’associazione sostiene molte famiglie da anni, garantendo innumerevoli attività ai suoi aderenti tra cui laboratori (manuali, artistici, cucina e musicoterapia), attività psicologiche, culturali e spirituali (insegnamento della religione cattolica) ed attività sportive (calcetto, basket, bocce). Insomma una risposta di speranza e fede che proprio ora rischia di soccombere sotto i morsi della crisi. Allo stesso tempo preoccupano i dati che arrivano da palazzo Mancini: “Sono decine le persone che ci stanno chiedendo aiuto – ribadisce Giampiero Galvani, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Cattolica – e che sono accolte dai servizi sociali. Nello specifico tra le categorie di soggetti che richiedono assistenza si segnala l’aumento di uomini tra i 45 ed i 50 anni, licenziati a seguito della crisi economica che, nonostante le agevolazioni previste per il loro ricollocamento lavorativo, esauriti gli ammortizzatori sociali trovano enormi difficoltà a rientrare nel mercato del lavoro. Tra le tipologie di aiuto economico più richiesto vi sono le rette scolastiche ed i buoni spesa alimentare confermando come le necessità dei cittadini riguardino bisogni primari ai quali l’Amministrazione cerca prontamente di far fronte, ma con sempre maggiori difficoltà. Ma possiamo fare tutti di più”“Se chiudesse verrebbe a mancare la carità”. Un Natale che sta arrivando e con una crisi che può diventare occasione di risparmio ma anche di vera solidarietà. Parrocchie ed uffici comunali chiedono anche piccoli contributi che versati da migliaia di persone potrebbero diventare un grande aiuto.
Luca Pizzagalli