Una mano meccanica che tiene con delicatezza una foglia verde. Questa l’immagine scelta per rappresentare l’edizione 2011 di Ecomondo, la fiera che da 15 anni a Rimini mette in campo le tematiche del recupero di materia, energia e sviluppo sostenibile. Rivoluzione ecoindustriale l’hanno chiamata, i pubblicitari di Ecomondo (agenzia Y2K di Rimini), ed il parallelo con l’ottocentesca rivoluzione industriale pare scontata se non d’obbligo. Due secoli fa la parte del leone la fecero i nuovi combustibili, adesso il passaggio epocale in grado di fare una “rivoluzione” è indicato nell’accesso massiccio nel sistema produttivo mondiale dei combustibili naturali. Questo il punto. Il programma della manifestazione che ha aperto i battenti mercoledì 9 e si chiuderà sabato 12 tocca le tematiche del riciclo e della possibilità di fare le cose in “verde” non solo nell’ambito della produzione ma anche nelle città. L’idea che si possa far vivere una city utilizzando soluzioni che abbiano basso impatto ambientale non è fantascienza. Ci sono città, anche grandi, che hanno fatto passi da gigante su questo versante. Città come Vienna (che a Rimini riceverà un premio) e Amsterdam ma anche le più vicine Milano e Reggio Emilia. Per mostrare quanto “impattiamo” sull’atmosfera, per esempio, un robottino intelligente, Leaf Robot, farà fare ai visitatori un giretto tra i padiglioni, raccogliendo dati e facendo calcoli.
Ma da sempre l’elemento di maggiore interesse, se non il più colorato e bizzarro, rimane il riciclo dei materiali e la raccolta differenziata dei rifiuti. Nonostante le immagini che nell’ultimo anno ci hanno mostrato una Napoli devastata dalla spazzatura, i numeri parlano di un’Italia molto attenta a questi aspetti che nell’ultimo decennio ha fatto passi da gigante nel campo della differenziazione. Nel nostro paese, per esempio, vengono ormai recuperati e riciclati tre imballaggi su quattro.
Dati diffusi da Conai-Comieco-Coreve-Rilegno parlano di un 75% (il 74,9% nel 2010) del totale degli imballi di acciaio, alluminio, vetro, carta, legno e plastica che viene riutilizzato. Nel 2009 era stato il 72,9%. In valori assoluti si tratta di 8,4 milioni di tonnellate di materiale recuperati sugli 11,2 milioni totalmente immessi al consumo lo scorso anno (+3% sul 2009). Il riciclo complessivo è stato dunque del 64,8% dell’immesso al consumo e il ricorso alla discarica è ormai inferiore al 25% (nel 2009 era di poco superiore al 28%). Per quel che riguarda la raccolta differenziata di carta e cartone, poi, l’Emilia Romagna nel 2010 è arrivata prima in Italia aumentando la quota dell’anno precedente del 2%.
Angela De Rubeis