È crollata in pochi minuti, sotto i colpi di una benna, come fosse di cartone. La vecchia casa colonica di via Limentani, sabato 29 ottobre è finita in macerie per lasciare spazio a un ambizioso progetto riservato ai ragazzi affetti da sindrome Down. Quello che comprende le convivenze, organizzate per rendere autonome le persone disabili. Un sogno che genitori, figli e operatori attendevano a braccia aperte da più di due anni. Troppi per starsene a braccia conserte, così l’associazione Centro 21, promotrice di questa iniziativa, in attesa della nuova abitazione, ha “collaudato” la sua idea in un alloggio temporaneo sulla Flaminia, arredato ad hoc nella primavera del 2009.
Alla demolizione della casa colonica, che risaliva agli anni Trenta, oltre al sindaco Massimo Pironi e agli assessori Ilia Varo e Giuseppe Savoretti, che hanno concesso l’immobile comunale per questo specifico progetto, era presente Cristina Codicè, presidente del Centro 21. È lei a parlarci del funzionamento della nuova casa, dei suoi ospiti e dei progetti avviati.
“Al momento – spiega – il centro segue diciassette ragazzi tra i 13 e i 38 anni. In gran parte sono di Riccione, altri arrivano da Coriano e Morciano, qualcuno anche da Rimini e Cattolica, perché siamo punto di riferimento per l’intero distretto sud della provincia. Al momento operiamo in un appartamento, preso in affitto per una cifra importante”. Le attività rivolte ai ragazzi sono diverse. “La più impegnativa è quella delle convivenze che si fanno a gruppi di cinque, tutti i fine settimana, da sabato mattina a domenica pomeriggio, sotto la guida di un’educatrice e di una psicologa. I risultati di questi weekend sono sorprendenti – commenta Codicè -. Oltretutto questa è un’esperienza che i nostri giovani desiderano tantissimo fare, perché hanno bisogno dei loro spazi e della loro autonomia. È di respiro per loro e per le stesse famiglie”.
Nel centro si seguono anche altre attività, come i corsi di educazione alle autonomie metacognitive e corsi di danza e teatro che culminano con spettacoli, presentati con successo in teatri e piazze.
Il Centro 21 resta aperto anche ad altre famiglie, perché come sottolinea il sindaco, “non è una realtà chiusa”. Pironi aggiunge: “Con la casa di via Limentani si realizza un sogno al quale ha contribuito tutta la città con varie iniziative di beneficenza. Sarà un nuovo punto di riferimento per far crescere la qualità della vita anche alle famiglie delle persone che già devono affrontare tante difficoltà”.
L’intervento sarà sostenuto dal Comune con un contributo di 150mila euro. A questi soldi si aggiungeranno i 177.064 euro della Regione, mentre i restanti 237.736 euro verranno garantiti dall’associazione “Amici del Centro 21”, da donazioni e da iniziative di solidarietà. Tra quelle che hanno già contribuito all’opera ricordiamo la Camminata dei Babbi Natale (edizione 2011), nonché feste e serate di Famija Arciunesa, Circoli di Buon Vicinato, Aperol-Mtv e Lions Club. Nel fabbricato troveranno spazio una sala polivalente per le attività giornaliere e i laboratori, quattro camere da letto, cucina e servizi. La progettazione e la direzione dei lavori sono state affidate all’architetto Donatella Fini dello Studio 84 di Tavullia e per la parte strutturale e impiantistica allo Studio Associato Polistudio Aes Riccione.
Nives Concolino