Gino va a fare la spesa al mercato per risparmiare, ma il momento più bello è quando vengono a pranzo figli e nipoti. Maria ha appena festeggiato, con amici e parenti, 99 primavere, ma di uscire di casa ormai non se ne parla, Giuseppe va spesso in giro per uffici a farsi spiegare le bollette. C’è chi ancora sta bene e si muove autonomamente, tra gli over 65, la soglia di età che identifica la terza età, e chi invece non riesce più a spostarsi di casa e ha bisogno di tutto. In tempi di crisi si pensa che la sofferenza delle persone sia solo dovuta al fattore economico. C’è tutto un mondo invece, spesso nascosto, che ha bisogno soprattutto di compagnia, di piccoli gesti, di una mano per fare la spesa e per le piccole cose che riguardano la quotidianità.
“Spesso si rivolgono al nostro ufficio persone di una certa età che ricevono lettere o bollette da enti o aziende e non sanno interpretarle – spiega Vitantonio Brussolo delle Acli provinciali (l’ufficio si trova in via Circonvallazione Occidentale 58. Informazioni: 0541/784193) –. Per prima cosa occorre tranquillizzarli, spiegando che si tratta di normali comunicazioni, poi, dopo avergli spiegato per bene il tutto, a volte vedi che la persona non va via, temporeggia, resta a parlare. Spesso è per un bisogno di compagnia, ma a volte scopri che vi sono altri problemi che l’anziano ha pudore ad esprimere. Alla fine dopo averlo spronato a parlare, racconta le proprie problematiche”.
Si tratta di persone quasi sempre con più di 70 anni di età, con parenti che spesso lavorano o sono lontani e non riescono più di tanto ad occuparsi di loro. C’è chi si rivolge all’associazione anche per la compilazione dell’ultimo censimento della popolazione.
In un’epoca sempre più informatizzata e burocratizzata, per l’anziano a volte diventa davvero arduo districarsi tra pagamenti e altre pratiche, anche a causa dell’invadenza dei mass media che a volte invece di informare, ci mettono del loro ad amplificare doveri, scadenze, sanzioni in caso di inadempimento.
Uno dei servizi messi a disposizione dal Comune di Rimini, in questo campo, è A spasso coi nonni.
“Si tratta di un’attività che prevede visite agli anziani da parte di operatori e volontari durante la settimana – spiega l’assessore al Welfare del Comune di Rimini Gloria Lisi – l’accompagnamento a fare la spesa o per altre commissioni di cui l’anziano ha bisogno, oltre a momenti di socializzazione e aggregazione”.
Inteventi di sostegno più specifici, mirati più alla stimolazione cognitiva e sensoriale, sono quelli messi in atto nell’ambito del progetto Amarcord Cafè (una sorta di Cafè Alzheimer sulla scia dell’esperienza olandese) che prevede momenti di incontro con esperti dove una bevanda calda fa da apripista ad un lavoro impegnativo, rivolto ai pazienti affetti da demenza e ai loro familiari.
Quelli di cui abbiamo parlato sono solo alcuni dei servizi comunali che riguardano il sociale. Se ne potrà approfondire la conoscenza rivolgendosi agli uffici dell’ente in via Ducale 7 a Rimini.
Considerando la difficile situazione economica a livello nazionale, chiediamo all’assessore Gloria Lisi: come vede il futuro? Il Comune riuscirà ancora a garantire e migliorare i servizi esistenti?
“>Non nascondo che sono preoccupata per i tagli che riguardano gli enti locali, ma spero nella collaborazione tra i diversi soggetti del territorio e ritengo che in futuro diverrà ancora più importante il ruolo del volontariato”. Considerazione, questa, fatta in diverse occasioni dai più diversi relatori, durante convegni recenti riguardanti i temi sociali. Gli appartenenti a tale settore ribadiscono l’importanza di coinvolgere tutti nella risoluzione dei problemi, con un ruolo degli enti che sarà sempre di più quello di coordinare le diverse forze messe in campo, volontari, familiari e a volte anche gli utenti stessi. Una logica sempre meno assistenzialistica e sempre di più volta ad una soluzione delle problematiche grazie al lavoro sinergico di tutti gli attori sociali. Una conquista per qualcuno, una “scusa” dettata dalla crisi economica per qualcun’altro: in ogni caso una realtà.
Silvia Ambrosini