Capire i trend è fondamentale. Innanzitutto perché il termine trend, per chi vuol dare l’impressione di essere del settore (quale che sia) è trendy così come target, mission o l’impareggiabile know how. E poi perché i trend permettono di individuare le soluzioni per il futuro.
Prendiamo la solita questione del Capodanno, che richiede iniziative ad hoc, perché gli alberghi che aprono apposta per le feste hanno bisogno della certezza di eventi di richiamo, ma richiede anche finanziamenti cospicui, pure troppo.
Cosa dicono i trend?
Intanto, che le stagioni stanno andando a ramengo, per cui anche da noi è possibile vedere gente fare il bagno in mare ad ottobre inoltrato. A Forte dei Marmi, ad esempio, quest’anno hanno deciso di prolungare la stagione balneare fino a fine ottobre. Certo, è possibile anche il contrario, magari la neve a settembre. Ma poiché il trend è quello di un riscaldamento globale, è lecito propendere in futuro per estati estese.
Altro trend. Quale sarà la festa più sentita dalle nuove generazioni? Tolte le feste civili, che le mette in discussione pure il governo, ancor più di Natale e Capodanno la festa del futuro sarà un’altra: quella della notte del 31 ottobre. Ci sono scuole che ormai, mentre da una parte ritengono il presepe un’esotica bizzarria di cui poter tranquillamente fare a meno, dall’altra si sentono in dovere di organizzare feste e uscite di Halloween. Risultato? Tra qualche decennio la chiusura della stagione balneare potrebbe coincidere con la festa più importante dell’anno. Ovviamente Halloween. Desolante, ma è il trend.