Siamo arrivati alla quinta edizione del campo scuola per le famiglie, che quest’anno si è svolto a Pozza di Fassa, in una accogliente casa per ferie, gestita dalla cooperativa sociale La Rosa Blu.
Dodici famiglie, per un totale di 24 adulti e 22 bambini, hanno condiviso momenti di riflessione, camminate lungo gli ombreggiati sentieri di montagna, e gustato momenti di convivialità.
Il tema di riflessione era incentrato sulle tre virtù teologali, fede speranza e carità rilette in chiave sponsale, ovvero come riuscire a viverle all’interno della propria coppia. Nella riflessione il gruppo è stato guidato dai coniugi responsabili della pastorale familiare diocesana, Cesare e Rita Giorgetti.
I bambini invece hanno lavorato e giocato in una sorta di grande gioco ambientato all’epoca dei cavalieri: alla fine del campo hanno ottenuto l’investitura di cavaliere. Questo è stato possibile grazie all’aiuto di tre validi baby sitter – Stefania, Beatrice e Manuel – che tutti i genitori hanno sentitamente ringraziato.
Ogni anno alla conclusione del campo si raccolgono le perle per portarsi a casa la bella collana che si crea dalla partecipazione e dal lavoro di ogni coppia.
Quest’anno è stato sottolineato il contesto ottimale in cui il campo si è svolto: bellissime giornate ricche di sole, di aria profumata e luoghi incantevoli. L’armonia con cui adulti e bambini hanno convissuto, comprese le famiglie che per la prima volta facevano l’esperienza del campo scuola. La ricchezza che ogni anno ci portiamo a casa dal confronto che nasce tra marito e moglie, nei momenti di condivisione. La bella intuizione delle nuove famiglie che hanno deciso di regalarsi una vacanza “diversa” dal solito.
Perle e “pirle”
In sintesi vi riportiamo le Perle e le “Pirle” migliori di quest’anno:
iniziamo con le “pirle”.
In passeggiata: l’adulto dice al bambino: “Davanti al gruppo deve sempre esserci un adulto!!” Il bambino risponde: “Allora inizia a camminare!!”.
Affisso al portone della chiesa: “il Signore conosce molte vie e molti mezzi per chiamarti, ma sicuramente non lo farà sul cellulare: ricordati di spegnerlo!!”
La virtù della fede
“La fede è accoglienza umile di dono incalcolabile, immeritato, davvero incredibile; l’amore gratuito di Dio. È fidarsi e affidarsi alla Grazia di Colui che ci ha amati per primo.”
“Sposarsi è legarsi all’altro; è come se fossimo legati con una corda – dicono i Padri – per cui, se l’altro scende negli inferi, noi scendiamo con lui. Ma questa disponibilità all’amore svuota gli inferi, perché se gli inferi sono tenebra e noi abbiamo la luce, ed entriamo con l’altro nella tenebra, essa non c’è più. Questo è l’amore che salva di Gesù che si è fatto obbediente fino alla morte di croce”.
La virtù della speranza
“La speranza cristiana viene da Dio, dall’alto, è una virtù teologale, la cui origine non è terrena. Infatti essa non si sviluppa dalla nostra vita, dai nostri calcoli dalle nostre previsioni, ma ci è donata da Dio. Dunque sperare è vivere totalmente abbandonati nelle braccia di Dio che genera in noi la virtù, la nutre la accresce, la conforta.”
“Vivere è l’infinita pazienza di ricominciare. La speranza cristiana è espressa da una piccola sillaba: “RI”. Un prefisso tipico del cristianesimo e della nostra vita personale, familiare, ecclesiale: ri-conciliazione, ri-surrezione, ri-generazione, ri-nnovamento, tutte parole che indicano il cammino che riprende, nonostante tutto. Un cammino senza fine ma non senza meta, perché la meta è il passo successivo”.
La virtù della carità
“La carità ha tre forme: l’amore di Dio per noi, l’amore di noi per Dio e l’amore di ciascuno di noi per il prossimo. Queste tre forme di carità sono strettamente collegate ed è proprio tale unità che caratterizza l’amore nel senso cristiano. L’amore di Dio è l’origine, una fonte inesauribile a cui tutti possono attingere senza sosta. E questo amore ci costituisce capaci di amare a nostra volta con il cuore di Gesù, con il suo slancio,con le sue motivazioni e con i suoi fini. Questo è il disegno di salvezza nel quale ogni uomo e donna è chiamato ad entrare attivamente.
Che benedetta situazione sarà quella di vivere con tutti in perfetta armonia, con il nostro meraviglioso Signore. La carità, ovvero l’amore di Dio (Agape) è l’espressione del Regno di Dio e dei suoi Santi”.
Annalisa e Mirko