Distribuzione diretta dei farmaci: continua la querelle fra Federfarma, l’associazione che rappresenta i titolari delle farmacie della provincia di Rimini (69 in totale) e l’Ausl. Il nodo della polemica è noto: Federfarma denuncia lo spropositato ricorso alla distribuzione diretta da parte dell’azienda sanitaria, questo in barba agli accordi regionali sottoscritti fra l’assessorato alla Sanità e la stessa associazione. Un atteggiamento che metterebbe seriamente a rischio la rete di assistenza che le farmacie possono garantire su tutto il territorio e che portano a dire al presidente Roberto De Luigi di “essere pronti alla serrata”. A conferma della loro denuncia, i “farmacisti” snocciolano alcuni dati: “la spesa dell’Azienda Sanitaria riminese per la distribuzione mediante farmacie convenzionate è passata dai 49,7 milioni di euro del 2007 ai 46,5 del 2009 mentre la spesa per la distribuzione diretta è passata da 8,8 milioni a 12,8 milioni”. Ma non solo, nei mesi scorsi Federfarma ha realizzato un sondaggio prendendo come campione 1.800 riminesi che hanno dichiarato nel 99% di preferire rivolgersi al proprio farmacista.
“Si tratta di una percentuale altissima, che a nostro parere obbliga tutti, Ausl, Regione, politici ad una profonda riflessione”.
Pronta e piccata la replica dell’azienda sanitaria riminese.
“A sentire Federfarma – sottolinea il Direttore, Marcello Tonini – l’Azienda sarebbe rea di aver attuato una politica scellerata contro i pazienti, contro i cittadini, contro tutte le farmacie. Un’Azienda, insomma, che avrebbe deciso di rinunciare al suo compito primario: quello della tutela della salute della propria popolazione di riferimento”.
Accuse che il numero uno di via Coriano cerca di smontare.
“Per prima cosa l’Azienda garantisce pienamente sicurezza ed economicità nell’assistenza farmaceutica e non è vero che sia un caso isolato in regione ma in linea, non solo con l’assetto normativo, ma anche con il comportamento di altre importanti aziende. Inoltre da quanto ci risulta i cittadini, quando correttamente informati, apprezzano il servizio di distribuzione diretta. Per quanto riguarda la minaccia di una serrata mi sembra in contraddizione con la dichiarata volontà di essere al servizio del cittadino. In ogni caso sono pronto a un confronto”.
Confronto a cui si dicono disponibili anche quelli di Federfarma che però replicano: “Tonini ha evitato di dire che l’Ausl distribuisce anche i farmaci NON-PHT in quantità abnormi quelli cioè, a basso costo, destinati a patologie che non richiedono affatto controlli ricorrenti in ospedale e che, in ogni altra parte d’Italia, vengono distribuiti attraverso le farmacie”
Patrizio Placuzzi